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Ristrutturare il patrimonio pubblico fornirà posti di lavoro

(Rinnovabili.it) – Ristrutturare il patrimonio pubblico ai fini di renderlo energeticamente più efficiente ”non é solo una risposta alle esigenze climatiche, ma anche un potente volano di occupazione e di sviluppo”. Lo evidenzia lo studio presentato dalla Uil su “Risparmio ed efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione”, presentato oggi nella sede romana del Gse. Lo studio, portato avanti con la collaborazione di Legambiente e del Cresme, ha preso in esame 4753 edifici pubblici da ristrutturare, localizzati nel centro-sud della penisola.
”Se è vero che l’efficienza energetica contribuisce per il 52% alle riduzioni di emissione di Co2 di qui al 2020 – dichiara Paolo Carcassi Segretario Confederale Uil – ci interessano anche altri aspetti qualificanti di un processo di maggior efficienza degli immobili, collegati alla crescita della produzione e della occupazione”.
Il segretario ha poi aggiunto ”Ebbene, se la ristrutturazione viene effettuata nel segno dell’efficienza energetica, a fronte di una spesa di 1,8 miliardi di euro, si avrebbe un risparmio energetico annuo di 91 milioni di euro – sottolinea Caracassi – Se a questo aggiungiamo il ritorno fiscale per lo Stato delle cifre spese, pari a 511 milioni e l’incremento del reddito per gli immobili che sono in affitto, pari a 350 milioni di euro, si ha il risultato che in dieci anni si copre l’intero investimento. Ma nel frattempo abbiamo creato tanta attività, tanto indotto, fatto crescere il reddito e, secondo lo studio, 17.300 nuovi posti di lavoro”.

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