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“Risparmiare energia e denaro attraverso le case-clima: serve confronto anche ad Alessandria”

Tante attenzioni per questa nuova frontiera da superare, le case a risparmio energetico ed ecocompatibili. Se n’è ampiamente parlato a Corvara, nel contesto della rassegna “Edilenergia. Expo Corvara 2009”, che ha visto la presenza del Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, dell’Assessore Provinciale all’Artigianato, Thomas Widmann,dell’Assessore all’ Urbanistica, Ambiente ed Energia (sempre della Provincia di Bolzano) Michl Laimer, del Sindaco di Corvara Francesco Pedratscher e del Direttore dell’Agenzia CasaClima Norbert Lantschner.
Othmar Costabei ha coordinato la presenza degli espositori e dei relatori intervenuti alla manifestazione, che è stata organizzata nella Zona Artigianale del noto centro turistico della Valle Badia.
All’iniziativa ha preso parte anche Mario Bocchio in qualità di Presidente della Commissione Politiche Ambientali del Comune di Alessandria, sempre accompagnato dall’Assessore Laimer.
“Edilenergia. Expo Corvara” è una delle rassegne più importanti a livello europeo e non a caso si tiene in Alto Adige, in quanto la Provincia di Bolzano è all’avanguardia in fatto di casa-clima, con tanto di incentivazioni, oltre che di sensibilità del pubblico e delle imprese verso queste nuove costruzioni che consentono un fortissimo risparmio dei consumi energetici.
“La nostra Agenzia – ha ribadito il Direttore di CasaClima Lantschner – è l’unica per ora in Italia a rilasciare le certificazioni. Nati per volontà della stessa Provincia di Bolzano, siamo i pionieri che apriamo la strada anche per il resto dell’ Italia. A conti fatti una casa-clima o un appartamento costano solo 28 mila euro in più di una casa e di un appartamento tradizionale, ma consentono un risparmio nei consumi energetici tale che si ripaga in 6-8 anni.
Dopo, è tutto guadagno.
Questo tipo di abitazioni sono costruite in modo da ridurre fortemente la dispersione termica e di conseguenza il consumo per il riscaldamento.
Per ottenere la certificazione (che classifica l’edificio in base a una tabella di efficienza energetica) non è previsto, in partenza, l’utilizzo di determinati combustibili: l’importante è ottenere un alto coefficiente di risparmio.
Il riscaldamento potrebbe funzionare con il gas metano. Ma potrebbe anche funzionare con una centralina a biomasse, usando legno o pellets.
E nel caso dei pellets il risparmio risulterebbe del 20-30% superiore a quello dello stesso metano. In tempi di effetto serra e inquinamento atmosferico, risparmiare energia e ridurre le emissioni è fondamentale.
Non solo eticamente corretto, ma anche conveniente, e in un futuro ormai vicino (si parla del prossimo anno) obbligatorio per legge.
La certificazione energetica è già prevista da una direttiva europea ed è stata recepita dal Governo italiano”.
Già con gasolio o metano le case-clima abbattono drasticamente i consumi: il consumo è di 1,8 litri di gasolio a metro quadrato all’anno, contro i 7 litri di una casa tradizionale.
Per il metano il conto dà la cifra finale di 1,8 metri cubi a metro quadro all’anno.
Non è l’unico risparmio, perché ci sono anche le agevolazioni fiscali (anche se per ora solo per il restauro: per il nuovo lo sconto è solo per i pannelli solari e fotovoltaici) che arrivano al 55% (anziché il 36%) in tre anni.
“Attenzione però a non confondere la casa-clima con la casa passiva – ha puntualizzato Lantschner – Quest’ultima è ancora più “risparmiosa”, e dunque sta in una classificazione più alta.
Si tratta in pratica di un edificio autosufficiente grazie a isolamenti, sistemi di controllo dell’aria, pannelli fotovoltaici.
Però ha finestre fisse (non si possono aprire) e costa il 40% in più rispetto a una casa tradizionale.
Ma si sta velocemente diffondendo a partire dall’Austria dove la sensibilità ambientale è molto più radicata”. “Queste costruzioni sono ormai sinonimo di edilizia ad alto risparmio energetico e di un modo di abitare sano. In un’epoca caratterizzata dalla costante riduzione delle riserve di petrolio e gas – commenta il Presidente Bocchio – Quando si tratta di costruire e ristrutturare, oltre ai fattori ecologici entrano in gioco anche quelli economici.
Le case-clima coniugano il benessere con il risparmio economico.
Non è lo stile architettonico, bensì la categoria energetica.
Ciò che permette di definire una CasaClima è il fabbisogno energetico dell’edificio che si può calcolare con un pratico sistema di calcolo. Il certificato energetico e la targhetta CasaClima sono le colonne portanti del sistema di classificazione, mentre la positiva immagine connessa con il concetto casa-clima sta attirando sempre più costruttori e proprietari anche in Italia ed è opportuno stimolare il dibattito anche ad Alessandria.
Da ricordare è che questo concetto non riguarda solo le nuove costruzioni, ma anche la ristrutturazione sostenibile di vecchi immobili, con l’obiettivo di garantire comfort abitativo e qualità della vita senza danneggiare l’ambiente e le risorse”.
Lo stesso Bocchio ha annunciato di approfondire l’argomento con una serie di convocazioni tematiche della Commissione Politiche Ambientali e richiedendo all’Amministrazione Comunale di promuovere momenti pubblici di presentazione e di confronto.
“Lo spreco di energia si può combattere con l’utilizzo di energie rinnovabili, di una tecnica impiantistica orientata alla sostenibilità e di una progettazione previdente – ha sottolineato Othmar Costabiei, il promotore di “Edilenergia. Expo Corvara” – L’edilizia abitativa ha rappresentato da sempre un motore significativo per l’economia, e gli investimenti in questo settore hanno effetti positivi sull’intero mondo economico.
Queste abitazioni si sono date l’obiettivo di coniugare comportamento ecologico e calcolo economico: una casa ad alta qualità abitativa non deve infatti essere cara; al contrario, esistono molte possibilità di risparmio che consentono nello stesso tempo di tutelare l’ambiente.
Tre quarti di tutti gli appartamenti in Alto Adige hanno più di 25 anni, e consumano in media 21 litri di gasolio per metro quadro di superficie l’anno (pari a circa 21 metri cui di gas): se si ristrutturassero secondo i canoni CasaClima C (la cosiddetta “casa da 7 litri”), gli altoatesini e le altoatesine potrebbero risparmiare ben 150 milioni di euro l’anno in spese di riscaldamento! Per ristrutturare tenendo conto delle opportunità di risparmio energetico il 3% di questo patrimonio edilizio annualmente, è necessario un volume di investimenti pari a circa 100 milioni di euro, che ha un indotto positivo sul mondo economico”.
“Per raggiungere l’efficienza energetica è necessaria la collaborazione di più soggetti: committenti edili, progettisti, costruttori, produttori di materiali, ma anche chi si occupa di ricerca e formazione, ed ancora politici, amministratori, fornitori di servizi.
Ed è per questo che, ribadisco, anche ad Alessandria dovrà aprirsi necessariamente un ampio confronto – conclude Mario Bocchio – Solo così è possibile risparmiare energia e ridurre le emissioni di anidride carbonica prodotte dagli edifici.
L’Alto Adige ha assunto un ruolo guida a livello nazionale, non solo perché qui la certificazione energetica degli edifici è già obbligatoria, ma anche perché le numerose case-clima costruite a tutt’oggi sono un esempio concreto di un’edilizia sostenibile e ad alto risparmio energetico.
I vantaggi delle case-clima parlano da soli, e sono una vera e propria campagna pubblicitaria: drastica riduzione dei costi di riscaldamento, benessere abitativo salutare, contemporaneo aumento del valore dell’edificio”.