Un convegno che si è svolto oggi sulle conseguenze che il "global warming" potrebbe avere per l'habitat che circonda Venezia
“Di fronte agli effetti che il cambiamento climatico produce sull’ambiente, il caso Venezia può rappresentare un modello da seguire a livello globale. Ed è giusto che i media ne parlino”. Queste ottimistiche considerazioni sono state fatte da Giovanni Cecconi, ingegnere del “Consorzio Venezia Nuova”, al convegno promosso a San Servolo dalla Provincia di Venezia, dal “World Political Forum” e dal Ministero all’Ambiente. Cecconi ha quindi negato gli scenari apocalittici che invece vedono a rischio il futuro di Venezia e della laguna.
“Venezia è sicura – ha dichiarato nettamente – e lo è grazie agli interventi realizzati in questi anni per salvaguardare la laguna e contrastare il fenomeno delle acque alte. La strategia che abbiamo perseguito – sempre secondo il parere di Cecconi – è fondata sulla convinzione che conoscendo la complessità del sistema naturale lagunare, si possono riscoprire modi di lavorare con la natura. Nulla di più semplice, ma per arrivare ai traguardi raggiunti abbiamo dovuto superare la logica dell’emergenza e lavorare nel lungo periodo”. Ma sul sistema Venezia ha preso la parola anche il presidente della provincia.
“Ci troviamo in un’isola che sta all’interno di un ecosistema molto delicato, com’e’ quello della laguna – ha detto il presidente Davide Zoggia – un tempo, quando le capacità di intervento erano modeste, la laguna era trasformata per facilitarne lo sfruttamento delle risorse con l’impiego delle energie e di processi naturali. Oggi, grazie alle moderne tecnologie, questo obiettivo è più facile da raggiungere, ma bisogna saper far tesoro degli antichi saperi. Per questo è fondamentale promuovere una coscienza collettiva e far crescere il consenso attorno a progetti che chiamano in causa anche i comportamenti individuali. In tal senso ci rivolgiamo al sistema dei media per chiedere un’informazione completa, chiara, attendibile e autorevole”. Ovviamente tra i vari interventi si è parlato anche delle barriere mobili (Mose), che sono in corso di realizzazione proprio alle bocche del porto.