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Riscaldamento, colpa dei gas serra solo al 50%?

Una ricerca svolta in Svizzera e in Germania, e oggi riportata dall’agenzia di stampa elvetica Ats, dimostrerebbe che l’incremento di temperatura in Europa, nell’ultimo quarto di secolo, sarebbe imputabile ai cosiddetti gas ad effetto serra solo per metà. Il restante 50% sarebbe invece da attribuire addirittura all’effetto delle misure adottate per la salvaguardare la qualità dell’aria che, sempre secondo la ricerca svizzera, avrebbero diminuito un ipotetico effetto refrigerante dell’inquinamento stesso.
Così almeno afferma l’equipe di ricercatori diretti da Rolf Philipona, di MeteoSvizzera, che nel loro studio hanno esaminato e quantificato le conseguenze dell’immissione degli aerosol da attività umane in relazione al cambiamento del clima in Svizzera e in Germania.
Sarebbero delle particelle come fuliggine, oppure composti dello zolfo che, schermando l’irradiamento solare, contribuirebbero a raffreddare la Terra.
”Abbiamo scoperto – ha raccontato Philipona, citato dall’ Ats – che il calo delle concentrazioni di aerosol spiega almeno il 50% dell’aumento delle temperature dal 1980”.
“Geophysical Research Letters” ha pubblicato la ricerca, la quale sottolinea che l’inquinamento è molto cresciuto in Europa dopo la II guerra mondiale e ciò avrebbe contrastato il riscaldamento climatico dovuto ai gas a effetto serra.
Dal 1950 al 1980, sempre secondo la ricerca, le temperature in Europa sono scese leggermente ma poi hanno ricominciato ad aumentare quando sono state prese le misure per proteggere la qualità dell’aria.
Secondo i ricercatori il riscaldamento climatico in Europa dovrebbe rallentare nei prossimi decenni.
“Tuttavia – ha dichiarato Philipona – il riscaldamento climatico continuerà se l’umanità non riuscirà a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra. Il rialzo delle temperature non dovrebbe raggiungere le proporzioni delle previsioni più pessimistiche del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc).

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