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Rinnovabili termiche, un macro-settore ancora sottostimato

(Rinnovabili.it) – Mentre gli occhi di una parte importante del comparto industriale italiano sono fissi sul Conto Energia di prossima pubblicazione, c’è chi fa il punto della situazione su un altro macro settore determinate per il Sistema Paese, quello delle rinnovabili termiche. Con i nuovi spunti di riflessione offerti dal nuovo decreto legislativo, si è aperta ieri a Roma, la *Seconda Conferenza nazionale sulle rinnovabili termiche*, evento di punta della Campagna “Amici della Terra”:https://www.amicidellaterra.it/adt/ “Efficienza Italia”. Un comparto, quello protagonista dell’evento capitolino, che ad oggi può contare ancora solo stime, in attesa che venga introdotto all’interno del sistema statistico delle fonti rinnovabili gestito dal GSE. Il PAN 2010 valuta che le rinnovabili termiche abbiano contribuito nel 2009 per 3,4 Mtep ai consumi finali lordi di energia italiani; si tratterebbe di un contributo pari al 34% rispetto al totale delle eco energie e che potrebbe addirittura rivelarsi sottostimato di almeno 5 Mtep a causa dell’autoconsumo di legna da ardere). A spiegarlo è la Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia che ritiene che l’Italia dovrà necessariamente correggere il tiro nei prossimi anni. Difformità anche tra quanto riportato nel Piano e le valutazioni di potenziale degli operatori per le quali un obiettivo possibile e conveniente per il 2020 dovrebbero essere 19,6 Mtep, pari al 91% dell’obiettivo nazionale di produzione interna da fonti rinnovabili (21,5 Mtep).

Ma al centro di questa giornata di incontro è stata soprattutto la questione del finanziamento dei provvedimenti d’incentivazione per il settore. Spiega Andrea Molocchi, responsabile dell’ufficio studi di Amici della Terra “I dati da noi elaborati ci dicono che l’Italia può ampiamente realizzare l’obiettivo di rinnovabili puntando principalmente su quelle termiche, che presentano un indicatore di resa di energia rinnovabile per euro di incentivo che è circa *otto volte superiore* alla resa energetica del fotovoltaico (4,0 kg equivalenti al petrolio contro 0,5 kg e.p./euro) e appena inferiore alla resa energetica unitaria degli interventi di efficienza (4,5 kg eq. di petrolio risparmiati per euro di incentivo), che rimangono i più convenienti di tutti. Anche per quanto riguarda i benefici occupazionali attesi, i dati sulle rinnovabili termiche emersi ieri alla Conferenza (300.000 addetti diretti, inclusi quelli in agricoltura per l’approvvigionamento delle biomasse + almeno altrettanti di indotto) evidenziano un indicatore di *85 addetti per milione di euro di incentivo*, contro i 68 addetti delle misure di efficienza energetica (dati del pacchetto Confindustria) e appena 1,3 addetti per il fotovoltaico (dati Assosolare).”

“Gli atti della Conferenza”:https://www.amicidellaterra.it/adt/images/stories/File/downloads/pdf/campagna%20EE/convegno_rinn_term/SINTESI_INTERVENTI_TUTTE.zip

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