(Rinnovabili.it) – Il Tar Lombardia ha passato al vaglio il ricorso presentato dall’Anev e un’altra trentina di imprese delle rinnovabili contro l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG), relativamente alla delibera Aeeg ARG/elt 125/10. Emanato la scorsa estate il provvedimento noto anche come nuovo Tica, il “Testo integrato delle connessioni attive”:https://www.autorita.energia.it/allegati/docs/08/099-08argallnew.pdf riporta modalità e condizioni contrattuali aggiornate per l’erogazione del servizio di connessione alla rete degli impianti da fonti rinnovabili. Gli operatori del settore avevano manifestato da subito la propria preoccupazione e contrarietà nei confronti della delibera principale, sia nei confronti della delibera successiva di identificazione delle aree critiche per l’applicazione delle fideiussioni e delle novità introdotte nel testo, tra cui la prestazione di una nuova garanzia ogni anno intorno a 20mila euro, l’escussione della fideiussione in tutti i casi in cui, anche senza colpa dell’operatore, il procedimento autorizzatorio si fosse concluso negativamente ed infine l’escussione indiscriminata del 70% di tutte le fideiussioni prestate in qualunque caso di rinuncia del richiedente. Il TAR ha accolto la richiesta di sospensione della delibera che resterà valida fino alla sentenza di merito prevista per il 30 giugno.
“L’ottenimento della sospensiva è un importante passo in quanto può consentire l’attivazione di un tavolo con l’AEEG e TERNA finalizzato alla risoluzione delle criticità esistenti, evitando nel frattempo di danneggiare gli operatori seri” afferma il Presidente Oreste Vigorito, “la necessità di dare garanzie al Gestore di Rete e la volontà dell’ANEV di supportare una crescita dell’eolico senza lasciare spazi a chi intasa di domande di connessione TERNA, anche se non crede di fare impianti, questo crea danno a TERNA e all’intero settore e quindi dobbiamo insieme cercare di trovare una soluzione funzionale al comune obiettivo”. L’associazione pur condividendo la necessità di una regolamentazione più stringente delle regole per l’allaccio alla Rete al punto da aver lei stessa proposto di introdurre a favore del Gestore della Rete garanzie a salvaguardia della serietà del soggetto proponente ha ricordato come il provvedimento dell’Authority rischi di “eliminare una gran parte di operatori medi e piccoli che semplicemente non possono ottenere tali garanzie bancarie senza che diventino insormontabili oneri nello sviluppo di nuovi progetti”. Dello stesso parere l’Aper: “Siamo soddisfatti di questo primo pronunciamento del TAR – commenta Roberto Longo, presidente di APER – ed esprimiamo piena fiducia anche per l’esito del giudizio di merito che sarà reso pubblico entro fine giugno. Sottolineiamo la nostra disponibilità a discutere da subito con l’AEEG eventuali proposte correttive dell’attuale articolato della delibera 125/10 impugnato da APER e dalle numerose imprese ricorrenti”.