(Rinnovabili.it) – Eliminati dalla porta principale, rientrati dalla finestra. Nel testo definitivo della manovra, ora all’esame del Colle, sarebbe riapparso “magicamente” il taglio del 30% di “tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni” presenti in bolletta.
La situazione si era chiusa la scorsa settimana con un nulla di fatto e un sospiro di sollievo da parte delle associazioni di settore. L’intervento del Ministro Romani aveva scongiurato il pericolo, introdotto dall’emendamento della Lega, di un alleggerimento delle bollette dei consumatori a scapito delle voci agevolazioni e incentivi, sotto cui, ricordiamo, vanno gli aiuti alle eco-energie e gli sconti alle fasce più deboli. Ma con la nota di ieri del Qurinale, in cui si rendeva noto come *la manovra finanziaria* approvata dal Governo *non fosse ancora giunta al vaglio della Presidenza della Repubblica*, la situazione apriva di nuovo la porta all’incertezza.
L’allarme era arrivato dapprima dal senatore Francesco Ferrante, responsabile del Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici. “La nota del Quirinale sulla mancata trasmissione alla Presidenza della Repubblica conferma il fatto che sulla manovra il Governo è alle prese con un *work in progress*. Risulterebbe da fonti qualificate che nella versione delle ultime ore sia stata reinserita la norma ‘ammazza rinnovabili’ fortemente voluta dal ministro Calderoli, e che il Consiglio dei Ministri aveva cassato. Se così fosse sarebbe un atto di forza gravissimo […] Rimettere di nuovo tutto in discussione – conclude Ferrante – vuol dire togliere ogni certezza agli investitori, colpendo un intero comparto industriale nazionale e danneggiando la credibilità del nostro paese di fronte agli investitori internazionali”.
Il *taglio del 30% degli incentivi in bolletta* per le energie rinnovabili sembrerebbe invece essere stato *reinserito* all’ultimo da quanti hanno potuto consultare il testo definitivo della manovra, consegnato poi al Quirinale. La decuratazione sarebbe stata aggiunta, si legge nel testo, “allo scopo di ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese a decorrere dal 1 gennaio 2012, tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale previsti da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30% rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010”.
Rumors che il ministro Stefania Prestigiacomo aveva *immediatamente smentito* pur non riuscendo ad cancellare una certa preoccupazione nel settore e alimentando quel clima di incertezza che sembra ormai essere divenuto l’ombra di ogni nuova misura in tema di rinnovabili e che ribadisce ora “Non mi risulta che nel testo della “manovra” inviato al Quirinale sia stata reintrodotta la norma che prevede il taglio del 30% di incentivi e agevolazioni relative alle forniture di energia elettrica”.