L’associazione Produttori Fonti Rinnovabili torna a sollecitare l'attenzione del Governo sull'imminente scadenza dei termini per l'emanazione degli obiettivi regionali per le rinnovabili al 2020
(Rinnovabili.it) – Ancora nessuna nuova sul fronte burden sharing, il processo di ripartizione livello regionale delle competenze e degli obiettivi per le rinnovabili al 2020. In realtà il termine ultimo per l’emanazione dei decreti di definizione è fissato per la fine di maggio ma si tratta di una questione “calda” sui cui si fa sentire l’attesa degli operatori di settore. E l’APER, l’Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, a due mesi dal suo primo appello torna a rivolgersi al Governo italiano per sottolineare l’importanza di passare all’azione effettiva e l’urgenza concreta che questo processo porta con sé. Dopo l’approvazione da parte della Camera spetta ora al Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, emanare i decreti che definiranno il burden sharing.
“Se attuato in maniera efficace ed in combinazione con l’atteso decreto contenente le nuove linee guida nazionali per la semplificazione del procedimento unico – dichiara Roberto Longo, presidente di APER – il meccanismo del burden sharing permetterà il superamento della barriera autorizzativa, che a oggi rappresenta l’ostacolo più ingombrante sulla strada dello sviluppo delle rinnovabili. Raggiungere gli obiettivi al 2020 significherà, quindi, non solo avere un’occasione storica unica per metterci al passo con gli altri Paesi europei, ma rappresenterà anche l’affermazione di un settore in crescita, che saprà generare occupazione e stabilità in un momento di profonda crisi economica”.