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Rinnovabili, slitta il burden sharing regionale

(Rinnovabili.it) – La notizia arriva dall’Aper, l’associazione produttori di energia da fonti rinnovabili. Il ministero dello Sviluppo Economico di concerto con quello dell’Ambiente ha prorogato ulteriormente il periodo per l’emanazione dei decreti che definiranno il “burden sharing” regionale in materia di rinnovabili, vale a dire la ripartizione a livello delle 20 dello sforzo per arrivare al 17% del consumo totale da eco-energie per l’anno 2020.
A seguito infatti dell’approvazione della legge n.13/2009 di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, la definizione di tali impegni era attesa entro l’inizio di giugno, ovvero novanta giorni dopo l’entrata in vigore del disegno di legge ora citato.
Ora invece il count down finale si prolungherà di due ulteriori mesi rispetto ai previsti, ma il posticipo potrebbe fornire un’ulteriore occasione. Spiega il perché Marco Pigni, Direttore APER: “Ci auguriamo che questo ulteriore periodo sia utile a definire nel merito e una volta per tutte la questione con il coinvolgimento attivo e concreto degli operatori del settore e delle Istituzioni interessate”. Non è la prima volta che l’Associazione si esprime in merito alla questione del burden sharing, nella convinzione che se attuato in maniera efficace, ed in combinazione con l’atteso decreto contenente le linee guida nazionali per la semplificazione del procedimento unico, possa portare al superamento della barriera autorizzativa, ad oggi l’ostacolo più ingombrante nello sviluppo delle rinnovabili.
“Oltre che auspicabile e necessaria – continua Marco Pigni – una tempestiva attuazione del provvedimento è essenziale perché, integrandosi con l’attesa definizione delle Linee guida nazionali per l’autorizzazione unica degli impianti, rappresenta per l’Italia un’occasione da non mancare per colmare il grave ritardo già accumulato su tale materia, mettendoci al passo con gli altri Paesi europei nel raggiungimento degli obiettivi previsti dalla nuova Direttiva rinnovabili 2009/28/CE appena pubblicata in G.U.C.E. lo scorso 5 giugno”.

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