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Rinnovabili, le previsioni Ue fanno ben sperare sugli obiettivi 2020

Pubblicata oggi la sintesi previsionale della Commissione Europea che mostra come l'UE sia sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo del 20% nei consumi finali da fonti alternative entro il 2020

(Rinnovabili.it) – L’Unione Europea raggiungerà e supererà l’obiettivo del 20 per cento del suo consumo energetico soddisfatto tramite le fonti rinnovabili entro il 2020. A preannunciarlo era stata a suo tempo “EWEA”:https://www.ewea.org/fileadmin/ewea_documents/images/homepage/press_releases/EU_nations_expect_to_meet_the_EU_s_renewable_energy_target_01.pdf, evidenziato il pessimo primato italiano. Lo confermano ora le previsioni elaborate da “Bruxelles”:https://ec.europa.eu/energy/renewables/transparency_platform/transparency_platform_en.htm di cui oggi viene fornita un’esaustiva sintesi. Il documento rivela che a livello comunitario tra dieci anni da oggi si toccherà una quota complessiva del 20,3 per cento da eco-energie, con 10 dei 27 Stati membri a “rischio”per così dire di superare i loro obiettivi nazionali.
“Queste previsioni – ha dichiarato Günther Oettinger, Commissario europeo responsabile per l’Energia – mostrano come gli Stati membri prendano le energie rinnovabili molto sul serio e siano concentrati a incrementarne la produzione interna. Si tratta di una tappa importante nel raggiungimento degli obiettivi fissati nella strategia per l’Europa 2020. Si tratta di un segno molto positivo per l’ambiente, in quanto ci aiuterà a ridurre le emissioni di CO2 e, al tempo stesso a migliorare la nostra sicurezza energetica. Costituisce anche un messaggio molto positivo per la nostra economia e della nostra società, un incentivo a investire nelle tecnologie verdi e nella produzione di energia rinnovabile. Il nostro compito sarà quello di aiutare tutti gli Stati membri non solo a raggiungere l’obiettivo del 20 per cento, ma ad andare oltre”.
Secondo la direttiva sulle energie rinnovabili (“2009/28/EC”:https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:140:0016:0062:EN:PDF), gli Stati membri che ritengano di non poter raggiungere i propri obiettivi con risorse nazionali dovranno acquisire energia da altri Stati membri o paesi al di fuori dell’UE. Come mostra la sintesi, questo meccanismo avrà un ruolo minore. Solo circa 2 Mtep di energia rinnovabile sul totale necessario saranno oggetto di scambi tra gli Stati membri o paesi terzi. In termini percentuali, ciò equivale a meno dell’1 per cento.
E per l’occasione la portavoce di Oettinger, Marlene Holzner, ha voluto ribadire la distinzione esistente tra fonti rinnovabili e nucleare essendo quest’ultimo da molti paesi posto nelle strategie low-carbon per il raggiungimento degli obiettivi comunitari: “Quando parliamo di energie rinnovabili non parliamo mai di nucleare. La politica della Commissione non è cambiata”.

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