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Rinnovabili: la lezione di Tuvalu

Alimentare lo stato isola al 100% tramite fonti energetiche pulite. La scommessa della nazione insulare polinesiana sarà una lezione per i “grandi” della Terra

(Rinnovabili.it) – Tuvalu, una stringa di atolli corallini nell’Oceano Pacifico il cui punto più alto è a soli 4,5 metri sopra il livello del mare, sta da tempo combattendo contro i primi effetti del surriscaldamento globale. Il progressivo innalzamento delle acque marine ha innescato un conto alla rovescia per i 12 mila abitanti che senza una presa di coscienza globale ed un’azione significativa nel contenimento della temperatura media mondiale vedrebbe il piccolo stato-isola scomparire entro il 2050.
Alle inaccolte richieste di “asilo ambientale” Tuvalu non sembra scoraggiarsi, rispondendo al contrario con un ambizioso programma: spostare il piano energetico nazionale dal diesel completamente a favore delle rinnovabili entro il 2020, sperando di dare un forte esempio alle nazioni industrializzate nelle politiche internazionali di riduzione dei gas a effetto serra. “Attendiamo con ansia il giorno in cui il nostro paese offrirà un esempio per tutti, alimentandosi interamente attraverso risorse naturali come il sole e il vento”, ha spiegato Kausea Natano, ministro per il Servizio pubblico e l’Industria, a commento dell’obiettivo annunciato.
Il 100% di energia da fonti rinnovabili è un’impresa anche per uno stato piccolo come Tuvalu e richiederà un investimento di circa 20 milioni di dollari, ma, in attesa che i Paesi industrializzati definiscano quanto denaro e quale tecnologia essi forniranno nella sfida globale, è “l’unico modo per far sentire la nostra voce”, dichiara Natano.
Bandiera verde dunque all’energia eolica e solare, che rimpiazzeranno l’importazione di carburante, per proseguire su quella linea d’azione inaugurata nel 2007 con l’installazione di un sistema fotovoltaico da 410 mila dollari sul tetto del principale stadio di calcio nella capitale Funafuti.

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