(Rinnovabili.it) – Il Ministero dello Sviluppo Economico ha elaborato, come previsto dalla direttiva 2009/28/CE, il “Piano di Azione Nazionale”:https://www.sviluppoeconomico.gov.it/pdf_upload/documenti/Piano.pdf recante la strategia italiana in rapporto all’obiettivo comunitario del 17% da fonti rinnovabili nei consumi energetici. Tale documento è stato redatto dallo stesso Mse in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, seguendo le linee guida fornite dalla Comunità Europea. Nel piano si trovano le indicazioni in merito alla quota di energia da fonti verdi consumata nel settore dei trasporti, dell’elettricità e del riscaldamento e raffreddamento nel 2020. In particolare il documento riporta che le rinnovabili copriranno: il 6,38% del consumo energetico associato ai trasporti attraverso un maggiore apporto dei biocarburanti e coordinando diversi tipi di intervento, volti anche al miglioramento dell’efficienza energetica e allo sviluppo del comparto elettrico; il 28,97% per il settore elettrico tramite lo sviluppo di sistemi di stoccaggio energetico e l’adeguamento delle reti di distribuzione, anche con la realizzazione delle “smart grid”; il 15,83% per i consumi di climatizzazione da perseguire anche con azioni di sviluppo delle reti di teleriscaldamento, la diffusione di cogenerazione con maggiore controllo dell’uso del calore, l’immissione di biogas nella rete di distribuzione di rete gas naturale. Tali quote rappresentano ben 131,2 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) equivalenti dei 166,5 totali calcolati al 2020. Nel documento vengono inoltre designate le azioni da perseguire per un incremento dell’impiego delle energie rinnovabili; a tale scopo il Ministero ha distino due linee strategiche, che si differenziano a seconda dell’area di intervento, l’una sul piano istituzionale e l’altra sulla politica di settore in cui si interviene. Vengono quindi definite misure di supporto economico, e non economico, oltre che un miglioramento degli attuali meccanismi di incentivazione (certificati verdi, conto energia ecc), in modo tale da non pesare troppo sui consumatori finali. Il Ministero ha inoltre previsto la rimozione di alcune barriere relative ai procedimenti autorizzativi, l’introduzione di criteri di sostenibilità in merito alla produzione di biocarburanti e biodiesel, piuttosto che misure di cooperazione internazionale. Il monitoraggio dell’efficacia del documento verrà eseguita dallo stesso Mse, con il supporto del Ministero dell’Ambiente e il GSE, il quale gestirà un mirato Sistema Italiano di Monitoraggio delle Energie Rinnovabili (SIMERI). Il piano da ieri fino al 29 giugno sarà in fase di consultazione, dopodiché verrà consegnato alla Commissione Europea per rispettare la scadenza d’invio fissata da Bruxelles al 30 giugno.