Rinnovabili

Rilascio del deflusso minimo vitale in lombardia: situazione critica per l’idroelettrico sul fiume Serio

E’ entrato in vigore col 1 Gennaio 2008, per molti impianti idroelettrici situati in Regione Lombardia, il rilascio della componente idrologica del Deflusso Minimo Vitale (10% del DMV), come stabilito dal Piano di Tutela delle Acque approvato nel marzo 2006.
La situazione si è da subito rivelata particolarmente critica per gli impianti idroelettrici collocati lungo le aste fluviali che, come il Serio, non hanno a monte uno dei grandi laghi lombardi, che funzionano da bacino di compensazione, e pertanto sono più sensibili alle variazioni meteorologiche.
Con l’attività di sperimentazione dei rilasci, promossa dalla Regione nel 2007 e che ha coinvolto tutti i derivatori (idroelettrici, irrigui e industriali) presenti lungo il corso del Serio, sono infatti emerse molto chiaramente alcune criticità: da un lato che il regime idrologico tipicamente torrentizio e la forte infiltrazione in falda nel tratto a valle di Seriate rendono quasi nulli gli effetti idrologici ed ecologici dell’aumento dei rilasci, dall’altro che anche un piccolo aumento del DMV provoca una sensibile diminuzione della produzione degli impianti idroelettrici.
“Sicuramente la generale situazione di carenza idrica del bacino del Serio non è da sottovalutare – afferma Marco Pigni Direttore di APER – ma la decisione di applicare dal 1 gennaio il rilascio del 10% del DMV, in assenza di evidenze scientifiche di un significativo beneficio ambientale e con un’attività di sperimentazione ancora in corso, sembra non tenere conto delle gravi penalizzazioni per il settore idroelettrico e della significativa perdita di energia rinnovabile”.
APER ritiene che il rilascio del DMV sia un elemento fondamentale delle politiche ambientali di tutela delle risorse idriche, ma è altresì fermamente convinta che tale misura non possa prescindere da una valutazione complessiva della sua efficacia in termini ecologici e dei riflessi economici e ambientali che genera su una scala territoriale più ampia: non bisogna infatti scordare che ogni gigawattora di energia prodotta da impianti idroelettrici permette di evitare l’emissione in atmosfera di circa 500 tonnellate di CO2.

Per ulteriori informazioni:
Claudia Abelli
Responsabile Comunicazione APER
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