Rifiutare gli eccessi del consumismo. Allungare il ciclo di vita dei prodotti. Rallentarne l’obsolescenza. Rimettendo in circolo gli oggetti poco o mai utilizzati perché possano essere utilizzati da qualcun altro. Riducendo così l’impronta ambientale di ognuno di noi in termini di rifiuti prodotti. Grazie al baratto. È questa l’equazione virtuosa che dà forma alla campagna ravennate di educazione alla sostenibilità “Rifiuto con affetto”, un’idea di Comune, Gruppo Hera e CittA@ttiva per promuovere la raccolta differenziata e la cultura del riuso nelle scuole e tra la cittadinanza. Con una filosofia sintetizzabile nella frase “Mi dispiace buttarlo via…”.
Simbolo e strumento stesso della campagna è il cassonetto per il “rifiuto con affetto”. La sua particolarità- È trasparente. Qui vengono conferiti – e posizionati su apposite mensole – gli oggetti dismessi ma ancora utilizzabili, in bella vista per rilanciarne il valore d’uso. In particolare giocattoli e strumenti didattici, vista l’attenzione particolare dell’iniziativa nei confronti delle scuole. Sono in tutto cinque i cassonetti RCA (acronimo di rifiuto con affetto): 3 all’interno di strutture scolastiche (la scuola primaria G. Garibaldi, la scuola secondaria di primo grado Mario Montanari, Istituto Tecnico Statale Commerciale G. Ginanni), 2 a disposizione della cittadinanza presso l’Ufficio Clienti di Hera in via Romea Nord e nella sede di CittA@attiva in via Carducci 14 a Ravenna. L’iniziativa si avvale del contributo finanziario della Regione Emilia-Romagna.
“Rifiuto con affetto” nasce nel 2007 a Venezia – dove è stata realizzata la prima sperimentazione – grazie a un’idea del Gruppo artistico Publink.
“Il progetto rappresenta un modo innovativo ed artistico per indurre tutti noi ad una riflessione in più sui temi della sostenibilità ambientale – ha commentato Gianluca Dradi, assessore all’Ambiente del Comune di Ravenna – promuovendo un baratto in tempi differenziati, che promuove il riutilizzo dei beni”.
CittA@ttiva è il servizio di mediazione dei conflitti promosso dagli Assessorati all’Immigrazione, alle Politiche Giovanili, alla Sicurezza del Comune di Ravenna, progettato e gestito dalla Cooperativa Sociale Villaggio Globale con i mediatori Stefania Pelloni e Andrea Caccìa. Si avvale anche del contributo della Regione Emilia-Romagna, servizio Politiche per la sicurezza e della polizia locale.