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Rifiuti: vola basso il riciclaggio nell’Unione Europea

(Rinnovabili.it) – Pubblica oggi i dati in merito alla gestione 2009 dei rifiuti urbani Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. Il quadro che vien fuori dalle tabelle presentate mostra un’Europa che, in media, ancora non riesce a superare la soluzione discarica-incerimento a favore di soluzioni gestionali più sostenibili sul fronte ambientale. Nel 2009, rivela Eurostat, la media di rifiuti urbani (prodotti dalle famiglie, piccole imprese e istituzioni pubbliche) per persona si è assestata sui 513 kg nei Ventisette, con valori limite ovviamente che variano nei singoli stati membri dal minimo registrato nella Repubblica Ceca e Polonia (316 kg) al massimo della Danimarca (833 kg), seguita da Irlanda e Lussemburgo con valori compresi tra 700 e 800 kg a persona. Per Germania, Spagna, Italia, Francia e Regno Unito, invece la stessa quantità di rifiuti urbani: tra i 500 ei 600 kg pro capite.
Il totale raccolto dai servizi municipali è stato trattato con modalità diverse: il 38% in discarica, il 20% è stato incenerito, il 24% riciclato e il 18% compostato.

Le percentuali ovviamente differiscono notevolmente tra gli Stati membri. La più alta quota di rifiuti urbani smaltiti in discarica appartiene alla Bulgaria (100% dei rifiuti trattati), seguita da Romania (99%), Malta (96%), Lituania (95%) e Lettonia (92%). La strada dell’incenerimento sembra invece convincere soprattutto la Svezia (49% dei rifiuti trattati), la Danimarca (48%), i Paesi Bassi (39%), il Lussemburgo (36%), il Belgio (35%), la Germania e la Francia (con 34 %). Non mancano le best practies: il riciclaggio è più diffuso in Germania (48% dei rifiuti trattati), Belgio e Svezia (entrambe 36%), Slovenia e Danimarca (entrambe 34%), Irlanda e Paesi Bassi (entrambi 32%) mentre i tassi più elevati di compostaggio sono stati registrati in Austria (40%), Italia (32%), Paesi Bassi (28%), Spagna e Belgio (entrambe 24%) e Lussemburgo (20%).

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