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Rifiuti, si valutano nuove soluzioni per il recupero totale della plastica

Recupero totale della plastica attraverso due fasi di selezione con successiva trasformazione degli scarti meno pregiati in materia prima secondaria (granuli di plastica ma anche additivi per calcestruzzi e asfalti) da immettere nel ciclo produttivo.
Risultato: conferimenti in discarica prossimi allo zero, nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali. Accade al centro riciclo di Vedelago (Treviso), struttura in cui la Commissione Ambiente della Provincia di Udine ha recentemente effettuato un sopralluogo conoscitivo. La visita ha permesso di conoscere caratteristiche e performance dell’impianto nato da importanti investimenti in ricerca e sviluppo ma anche dalla lungimiranza di imprenditori che hanno investito risorse, creato contatti e reti di collaborazione, per trasformare i “rifiuti dei rifiuti” cioè la porzione più scadente degli scarti, in risorse, attuando quanto peraltro previsto dalla normativa europea.
«Un’ottima filosofia – commenta l’assessore provinciale all’ambiente Enio Decorte – un progetto imprenditoriale da analizzare con attenzione e da tenere in considerazione anche a livello locale quale possibile modello di riferimento per eventuali nuovi scenari di gestione. L’impianto di Treviso, infatti, centra l’importante obiettivo dell’efficace (e proficuo) utilizzo dei rifiuti, minimizzando il conferimento in discarica incidendo anche su un prolungamento della durata delle stesse». Sulla stessa unghezza d’onda il presidente della Commissione, Sandro Bassi. «Il Centro di Vedelago rappresenta una best practise nel campo della selezione e del recupero dei rifiuti, una dimostrazione che la raccolta differenziata spinta attivata anche in provincia di Udine, ha una forte valenza: sociale, ambientale ma anche economica. Il Centro, infatti, tratta in particolare la plastica che seleziona in due fasi successive. Innovativo è il recupero della porzione di seconda scelta che, adeguatamente trasformata, viene rivenduta sottoforma di granuli (32 le tipologie prodotte in base alle esigenze del cliente, 150-190 euro il costo a tonnellata) utilizzabili, a esempio, per la produzione di piastrelle, porte, finestre.
Attualmente, in collaborazione con una società americana, il Centro sta testando un sistema di recupero della cellulosa presente nei pannolini e nei pannoloni.
L’investimento in ricerca è pari al 16% del budget aziendale supportato anche da contributi dell’Ue».