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Rifiuti, a Brescia prosegue sperimentazione riuso

Mobili (anche smontati), complementi d’arredo, libri e riviste, elettrodomestici, giocattoli e accessori per bambini e attrezzi per disabili (girelli, sedie a rotelle e bastoni).
Con la collaborazione di quattro oratori convenzionati i cittadini bresciani potranno disfarsi di queste tipologie di rifiuti ingombranti e, nel corso della “Giornata del riuso”, il 23 ottobre prossimo, destinarli a chiunque desideri riutilizzarli. E’ questo, in sintesi, il programma dell’iniziativa di recupero e riduzione dei rifiuti presentata a Brescia, alla presenza dell’assessore regionale al Territorio e Urbanistica con delega ai Rifiuti, Daniele Belotti, e realizzata in linea con quanto previsto dalla sesta “azione” Parr – il Piano di azione regionale per la riduzione dei rifiuti urbani – in collaborazione con il Comune di Brescia e la società Aprica Spa del gruppo A2A.
Se i cittadini non saranno in grado di trasportare gli oggetti ingombranti potranno lasciare il loro annuncio nelle “bacheche del riuso”, che verranno esposte negli oratori e potranno poi essere contattati dagli eventuali interessati.

A fine giornata, la Onlus Cauto provvederà ad avviare a corretto riciclaggio tutto quello che non è stato oggetto di scambio e si procederà, sulla base delle tipologie di beni conferiti, alla stima del quantitativo di rifiuti non prodotto grazie a questa iniziativa.

Undici le azioni previste nel Piano: vendita “alla spina” presso la Gdo (l’iniziativa è partita il 15 gennaio scorso in un supermercato a Brescia, con il primo punto vendita di prodotti alla spina), recupero dell’invenduto della Gdo da destinare a mense sociali, farm delivery, compostaggio domestico, pannolini lavabili, recupero ingombranti, attrezzi sportivi, abbigliamento e accessori, arredi e attrezzi da giardino, accessori da ufficio, computer e strumenti informatici, stoviglie e tegami. Dopo Brescia, individuata come stazione sperimentale per l’applicazione delle linee guida previste dal Parr, l’intenzione è di replicare l’iniziativa in altri contesti regionali.

“La Lombardia – ha detto l’assessore Belotti – pur avendo una raccolta differenziata da primato, deve ora fare un salto di qualità puntando alla riduzione della produzione di rifiuti. Limitare gli imballaggi, indurre i consumatori ad evitare i prodotti usa e getta, sostituire l’utilizzo dei sacchetti di plastica con le sporte riutilizzabili, eliminare gli sprechi di alimentari e medicinali, incentivando la donazione, prima che scadano, di quelli che si presume di non utilizzare a mense sociali e per iniziative umanitarie. Sono buone pratiche che dobbiamo riuscire a far diventare la norma”. “Per questo – conclude Belotti – è importante creare una coscienza civica fin dall’età scolare”.

Le azioni del Piano Regionale di Riduzione dei Rifiuti Urbani (Parr), che si collocano a monte della raccolta differenziata, limitando la produzione di rifiuti, vanno proprio in questa direzione. Al momento sono in fase di attuazione le prime 6 azioni previste dal Parr, azioni riguardanti tipologie di interventi ritenute in grado di portare ai migliori risultati in termini di riduzione dei rifiuti a parità di costi sostenuti. Si stima che l’estensione, a livello regionale, dell’attuazione delle 11 azioni del Piano possa portare ad una riduzione della produzione dei rifiuti pari a 106.000 tonnellate l’anno, pari a circa 10 kg per abitante in meno all’anno.

Tale riduzione potrà essere conseguita in una situazione a regime, ipotizzata, in questa fase, a partire dal 4° anno successivo all’attivazione di tutte e 11 le azioni previste. Questo, infatti, il periodo stimato per arrivare ad una nuova e consolidata abitudine di consumo dell’utenza.
La riduzione, a regime, di 106.000 tonnellate l’anno, che rappresenta circa il 2% della produzione annuale di rifiuti urbani, può sembrare minima, ma se confrontata con il trend di crescita dei rifiuti urbani dell’ultimo decennio, risulta significativa in quanto porterebbe quasi ad azzerare la tendenza attualmente in atto.
Analizzando nel dettaglio le singole azioni, infine, risulta che sono il compostaggio domestico, il recupero degli ingombranti (con un’incidenza del 21% ciascuna) e il recupero del cibo invenduto e non scaduto da destinare a mense sociali (11 %) le azioni che maggiormente contribuiscono alla riduzione dei rifiuti.