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Ricerca, al via progetto biotecnologie verdi

Cento ricercatori appartenenti a sette Enti di Ricerca lombardi con esperienza e riconoscimento nazionale e internazionale nel settore dell’Agroalimentare, iniziative di alta formazione che prevedono il reclutamento di venti giovani ricercatori con l’obiettivo della valorizzazione del capitale umano.

Questo il team che lavora al programma di Ricerca e Sviluppo Biogesteca, che è stato presentato nel corso di un incontro cui ha partecipato il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all’Università e Ricerca Alberto Cavalli.

Il progetto Biogesteca, finanziato con circa 2,5 milioni di euro dalla Regione Lombardia nell’ambito del “Fondo per la promozione di accordi istituzionali” – e che comporta investimenti complessivi per oltre 5 milioni di euro – vuole fornire una risposta alla crescente domanda globale di prodotti alimentari, riducendo al tempo stesso la pressione sull’ambiente, le richieste energetiche e i mezzi tecnici.

Per raccogliere questa sfida è indispensabile lo sviluppo di biotecnologie, pratiche agricole e tecniche di valorizzazione dei residui in grado di mitigare l’impatto ambientale e proteggere gli habitat naturali e la biodiversità, salvaguardando la redditività del settore.

Un aspetto peculiare e innovativo del progetto riguarda infatti la realizzazione di un approccio integrato (piattaforma di biotecnologie verdi e di tecniche gestionali) per la sperimentazione di soluzioni in grado di interagire tra loro con lo scopo di incrementare la sostenibilità del sistema agricolo.

Per le produzioni vegetali il gruppo di ricercatori analizzerà i possibili miglioramenti ottenibili ottimizzando la gestione delle risorse idriche e della fertilizzazione, attraverso la variabilità genetica con la finalità di aumentare l’efficienza delle colture nell’utilizzo dell’acqua e dei fertilizzanti ed anche la capacità di resistere alle avversità, con la conseguente riduzione degli agro farmaci.

Ancora, si prevede l’utilizzo diffuso di tecnologie innovative per la valorizzazione dei residui del sistema agricolo, comprese le produzioni zootecniche, finalizzato alla produzione di energia e alla conservazione e aumento della disponibilità per le piante degli elementi fertilizzanti in essi contenuti.

“Questo progetto di ricerca – ha sottolineato Cavalli – esprime compiutamente uno degli obiettivi del Fondo per la Promozione di Accordi Istituzionali: la sollecitazione a fare squadra rivolta a soggetti di eccellenza (università, centri di ricerca, istituzioni e imprese) chiamati non a competere bensì a collaborare. E’ il seme di una concreta e integrata cooperazione che rafforza il sistema lombardo della ricerca anche a livello internazionale”.

“Il progetto – ha aggiunto il sottosegretario – affronta positivamente le sfide del territorio lombardo: una produzione agricola di alimenti di largo consumo quale mais, riso e frumento che richiede minor consumo di materie prime, di acqua e di suolo e che recupera nel segno della sostenibilità ambientale buona parte dell’energia e degli scarti e che riduce drasticamente i livelli dell’inquinamento”.

Coordinato dall’Università degli studi di Milano-Dipartimento di Produzione Vegetale, che insieme a Parco Tecnologico Padano, Università degli Studi di Milano Bicocca, il Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura, l’Ente Nazionale Risi, la Fondazione Filarete e Agricola 2000 S.c.p.a. (Società consortile per azioni) il progetto Biogesteca è cofinanziato anche dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Lodi e si avvale della collaborazione di Comune e Provincia di Lodi, Coldiretti e Confagricoltura. L’iniziativa rientra nell’ambito del bando “Accordi Istituzionali”, lanciato da Regione Lombardia nel 2009; nel corso del 2010, sono stati ammessi al finanziamento 11 progetti per un totale di circa 27 milioni di euro, in gran parte già avviati.