Le scarpe usate non si butteranno più tra i rifiuti indifferenziati per finire in discarica. Grazie al progetto “Ri-scarpa” sarà possibile raccogliere le vecchie calzature in appositi contenitori, riutilizzarle o impiegare il materiale di cui sono composte per vari usi quali pavimentazioni insonorizzate di palestre o sale riunioni, piste di atletica, giocattoli. La novità è che alla raccolta provvederanno i ragazzi e le scuole, che ospiteranno i contenitori: hanno aderito numerosi istituti superiori, elementari e medie. Il progetto – ideato dalla Cooperativa Sociale “Lavoro e Solidarietà”- si avvale della collaborazione di Provincia di Torino, Comune di Torino, Ufficio Scolastico Regionale, Amiat e del sostegno della Compagnia di San Paolo. L’iniziativa è stata presentata oggi presso l’Ipia Plana – una delle scuole che ospita i contenitori – alla presenza del presidente della cooperativa sociale “Lavoro e solidarietà”, Bruno Ardito, dell’assessore all’Istruzione della Provincia di Torino, Umberto D’Ottavio, del responsabile Comunicazione di Amiat, Roberto Bergandi e del dirigente scolastico dell’Ipia Plana Franco Francavilla. Dopo i ringraziamenti del dirigente scolastico Francavilla ha preso la parola l’assessore D’Ottavio: “Com’è noto il problema dei rifiuti è grave – ha esordito rivolgendosi agli studenti del Plana presenti all’incontro -. Dobbiamo imparare sempre più a ridurre e a differenziare. La Provincia ha volentieri aderito alla proposta della Cooperativa “Lavoro e solidarietà” per contribuire a diminuire, anche se in misura minore, il volume della spazzatura in discarica educando voi ragazzi alla raccolta differenziata e alla tutela dell’ambiente. Per il momento l’iniziativa è limitata a Torino, ma pensiamo di estenderla perché abbiamo ricevute molte richieste”. “Le finalità di ‘Ri-scarpa’ – ha spiegato il presidente della cooperativa Ardito – sono educative- ambientali. Ma sono anche occupazionali-sociali perché il progetto prevede l’impiego di personale per il trasporto, la raccolta , la selezione e l’igienizzazione del materiale; personale che può essere scelto anche tra cittadini svantaggiati e socialmente deboli. In sostanza con “Ri-scarpa” si forma la coscienza ambientale delle giovani generazioni e si crea occupazione. “ Il responsabile della Comunicazione Roberto Bergandi ha sottolineato che l’adesione dell’Amiat al progetto rientra nell’attività educativa che l’azienda sta portando avanti nelle scuole per la riduzione dei rifiuti alla fonte; ha poi invitato gli studenti a sensibilizzare le famiglie e deporre le scarpe nel contenitore.