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Report Ihs: il fotovoltaico può fare a meno dei sussidi

La società americana Ihs ha analizzato l'andamento del fotovoltaico a livello internazionale e ha anche sottolineato i motivi che hanno portato alla sua ripresa nell'anno appena terminato: le questioni finanziarie possono essere risolte grazie ai miglioramente tecnologici e informativi.

(Rinnovabili.it) – Ihs incorona il 2010 come l’anno della crescita del fotovoltaico, almeno per quel che riguarda la nuova domanda globale per questo tipo di energia, la quale avrebbe sfiorato i diecimila megawatt totali: il dato è stato reso noto dalla stessa società americana, una fonte di informazione fondamentale in ambito economico, geopolitico e ambientale, mediante la pubblicazione del report “Solar Photovoltaic Technology”. In particolare, è emerso come negli Stati Uniti e molte altre aree internazionali, diverse aziende hanno cominciato a considerare energie supplementari con una combinazione importante di fonti eoliche, fotovoltaiche, solari e delle biomasse. I progressi tecnologici, inoltre, hanno notevolmente migliorato la competitività dei costi, anche se persiste il problema dei sussidi governativi. La crescita energetica nei primi anni Duemila era in media pari al 40%, grazie al fondamentale apporto di due nazioni come Germania e Spagna; poi la recessione economica del biennio 2008-2009 ha letteralmente cancellato questa posizione di vantaggio. Infine, è arrivato il 2010, l’anno della svolta. Sono due le scelte architettoniche principali che dominano le tecnologie in questione, vale a dire gli impianti fotovoltaici casalinghi e quelli commerciali, i cui aspetti economici possono essere migliorati in maniera sensibile grazie soprattutto all’approfondimento di specifiche informazioni , quali certificazioni, pubblicazioni tecniche e brevetti. Il report si conclude in modo piuttosto cristallino: in effetti, dato che i miglioramenti tecnologici del fotovoltaico sono in grado di ridurre i costi molto più velocemente rispetto alle tecnologie tradizionali, allora si può pensare a uno scenario, non troppo lontano nel tempo, in cui il settore non avrà più bisogno di alcuna forma di sussidio economico.