“La giunta regionale siciliana ha negato la realizzazione di una centrale eolica nel ragusano”. Si tratta di una precisazione, o meglio di una smentita, contenuta in una nota della presidenza della Regione la quale ammette che “per un errore era stato indicato il contrario nel comunicato inerente i provvedimenti della giunta regionale”.
Infatti durante la procedura di autorizzazione la soprintendenza ai beni culturali di Ragusa ha espresso il suo dissenso perchè la zona dove avrebbe dovuto sorgere il parco eolico sembra sia di notevole rilievo paesaggistico.
“Il progetto di utilizzazione industriale – ha infatti motivato la soprintendenza – sarebbe stato in aperto conflitto con la vocazione turistica della zona”, che, come fa notare, rientra nel procedimento di attuazione del “PIT” dei comuni montani iblei.
E quindi la regione ha negato l’approvazione perché rappresenterebbe un potenziale elemento di regresso economico dell’area, nonostante l’interesse del governo regionale a sostenere progetti volti alla realizzazione di energia da fonti rinnovabili.
Lodevole l’intervento dei beni culturali del ragusano che evidentemente svolge il proprio compito. Se un po’ più ad ovest, precisamente nella provincia agrigentina, i beni culturali avessero protestato con eguale forza presso la regione, forse oggi non dovremmo constatare un fenomeno non certo “paesaggisticamente corretto” come l’abusivismo edilizio nel parco della Valle dei Templi.