Rinnovabili

Regione, arriva la Fondazione Sole

Una fondazione per rivalutare il patrimonio edilizio pubblico attraverso l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Si chiamerà Fondazione del Sole e a istituirla sarà la Regione Campania. Non solo. Palazzo Santa Lucia ha in cantiere nuovi incentivi per famiglie e imprese e un programma d’infrastrutture per distribuire energia a costi contenuti. Sono i punti salienti della strategia regionale sui temi ambientali, che ieri l’assessore regionale alle Attività produttive Andrea Cozzolino ha lanciato nella prima giornata di EnergyMed, la mostra-convegno sulle fonti rinnovabili che si terrà fino a domani alla Mostra d’Oltremare, a Napoli. Appuntamento clou della giornata è stato il convegno, “Verso la Seconda Conferenza Programmatica Regionale sull’Energia, Campania Piattaforma Solare del Mediterraneo”, nell’ambito del quale è stato presentato il Piano energetico ambientale regionale e sono stati siglati ufficialmente due protocolli d’intesa: uno tra Regione ed Enea per la creazione di una piattaforma solare per il Mediterraneo e un secondo tra Regione e Comune di Napoli per la solarizzazione di 42 edifici scolastici a Napoli.

Partenope si candida a diventare la capitale dell’energia pulita: il pubblico e il privato in campo ad EnergyMed, la Mostra Convegno sulle Fonti Rinnovabili e l’Efficienza Energetica nel Mediterraneo, organizzata dall’Anea (Agenzia Napoletana Energia e Ambiente) che si svolgerà fino a sabato 28 marzo alla Mostra d’Oltremare. Molte le imprese, ma anche moltissimi i cittadini che dalla mattina hanno affollato i padiglioni della Mostra. L’inaugurazione ufficiale, con il taglio del nastro ha visto la partecipazione delle istituzioni cittadine e regionali: il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, gli assessori regionali alla Attività Produttive Andrea Cozzolino, all’ambiente Walter Ganapini , ai Trasporti Ennio Cascetta, l’assessore all’ambiente del Comune di Napoli, Rino Nasti oltre all’ex ministro all’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Visibilmente soddisfatto, con il gadget della manifestazione tra le mani, la più piccola automobile del mondo ad energia solare, il sindaco Iervolino, di ritorno dall’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra, sottolinea che “a Napoli sarà realizzato un termovalorizzatore a bassissimo inquinamento e le fonti rinnovabili sono un percorso parallelo che dobbiamo intraprendere, visto che la nostra è la città del sole e di questo bene ne dobbiamo fare la nostra ricchezza”.
Anche Cozzolino sottolinea la valenza della manifestazione biennale, attribuendole un ruolo determinante per lo sviluppo delle fonti rinnovabili sul territorio, e collegandola alla strategia del piano regionale sull’energia: “Insieme ad Energymed parte un piano operativo che porterà la Campania a ricoprire il ruolo di capitale nella ricerca e nell’istallazione delle fonti rinnovabili nel Mediterraneo”, assicura Cozzolino, che sottolinea anche come risultato centrale sia l’essere riusciti ad arrivare “al 19,8 per centi di attivazione delle fonti rinnovabili rispetto al tetto del 20 fissato per il 2010.
“Ci candidiamo ad essere una regione leader, magari in sinergia con altre regioni per realizzare la piattaforma delle fonti rinnovabili nel Mediterraneo. In particolare” continua, “vogliamo attivare una filiera industriale per le rinnovabili e quindi non solo la progettazione e l’attuazione delle fonti”.
Un impegno che l’assessore provinciale Gabriella Cundari rilancia con forza, non solo a sostegno della Fondazione del Sole, ma anche “attraverso un nostro piano casa con bandi differenziati a seconda delle categorie sociali e con i fondi Più Europa per quei progetti più ecosostenibili”.
Anche l’assessore Ganapini ha voluto rimarcare l’attenzione da parte di Palazzo Santa Lucia, in particolare sui temi dell’edilizia sostenibile e della necessità di bonifica delle cave.
“I piano energetici devono prevedere una pianificazione nazionale, non locale – ha affermato vice presidente per l’Energia e il Mercato di Confindustria, Antonio Costato– in questo caso un ipotetico un federalismo energetico potrebbe risultare un grave danno per tutti.
In particolare bisogna prevedere infrastrutture di rete altrimenti quanto viene creato per le energie rinnovabili non serve a molto”.
(di Eleonora Tedesco)

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