PowerMaster Recyclone è la macchina che rivoluzionerà il nostro modo di guardare ai rifiuti che produciamo senza discriminazione a milioni di tonnellate ogni giorno. Si tratta di una sorta di “smerigliatrice” ambientalmente sostenibile che funziona con motore elettrico che gira a 650 miglia orarie. L’aspetto di questo dispositivo è simile ad una enorme scatola nella quale i rifiuti vengono inseriti con una loro forma da una parte, ed escono dalla parte opposta perfettamente triturati e miscelati in una polvere molto sottile ed irriconoscibile. Questa macchina è in grado di ridurre in polvere gli scarti alimentari, sterpaglie e verde di scarto del giardino, cenere e fanghi di scarto degli olii esausti, plastica, vernici, terreni contaminati e pneumatici. Ma la domanda sorge spontanea: cosa si potrà mai fare con un miscuglio di residui triturati (aggiungerei perfettamente differenziati e non mescolati in modo eterogeneo, altrimenti addio alla sostenibilità dell’invenzione!)? Uno tra gli esperimenti in cui Recyclone sarebbe la scelta ottimale è la riduzione in poltiglia dei milioni di tonnellate di componentistica elettronica che vengono prodotti ogni anno nei Paesi industrializzati, previo recupero delle parti in oro e platino. Inoltre la PowerMaster, l’azienda che ha investito nella ricerca e nella realizzazione di questa macchina, sostiene che i rifiuti organici trattati in questo modo da Recyclone possono essere trasformati in pellet ed essere utilizzati come biocombustibile. Le potenzialità non mancano, si attende ancora un concreto lancio di questa invenzione sul mercato, ed i relativi costi, che ad oggi non sono stati svelati.