Rinnovabili

Rassegna Mercato

h4{color:#D3612B;}. Enel: in Romania investimenti per 700 milioni di cinque anni

*20/01/09 – Bucarest* – Enel conferma il suo impegno in Romania che prevede 700 milioni di euro di investimenti nei prossimi 5 anni per l’ammodernamento della rete e lo sviluppo nel settore della produzione di energia. E’ quanto emerso nel corso del seminario ”Romania e Italia, opportunita’ di sviluppo” organizzato a Bucarest dalla stessa Enel e da Ania-Confindustria. Obiettivo dei lavori, cui hanno partecipato il ministro dell’economia rumeno Adriean Videanu, e l’ambasciatore italiano Mario Cospito, avviare una sinergia che consenta ai fornitori di seguire Enel nei 22 paesi in cui opera in modo da poter esplorare nuovi mercati per le tecnologie nazionali. In Romania, in particolare, Enel possiede il 30% della distribuzione elettrica ed ha varato un programma di investimenti per il potenziamento dell’infrastruttura nelle regioni di Muntenia Sud, Banat e Dobrogea cui si aggiungono diverse iniziative sul fronte della generazione. Tra queste il progetto per l’installazione di 200 MW eolici a Dobrogea, con i primi aerogeneratori che saranno operativi entro la prima meta’ del 2010. Prevista anche la partecipazione dell’Enel nel team di sei investitori che svilupperanno le unita’ 3 e 4 della centrale nucleare di Cernavoda oltre alla costruzione di due centrali a carbone: una da 800MW a Galati e un’altra a Braila in collaborazione con E.On e Termoelectrica. Per Enel, ha detto il direttore Acquisti e Servizi Enel, Antonio Cardani, e’ importante poter fare affidamento ”su fornitori che ci aiutino ogni giorno ad innovare e ad essere competitivi” e in questo senso ”la Romania rappresenta il primo paese dove apriamo un terreno di confronto e di studio sulle varie opportunita’ e proseguiremo su questa strada anche nei 22 paesi del mondo dove siamo presenti”. Questi invstimenti, ha detto il presidente di Anie Guidalberto Guidi, rappresentano per le imprese italiane ”una grande opportunita’, di fondamentale importanza, per portare all’estero tecnologie gia’ sviluppate in Italia. Se all’inizio della presenza italiana in Romania si e’ valutato soprattutto il vantaggio competitivo derivante dal minor costo del lavoro, oggi la valutazione e’ senza dubbio caratterizzata da un orientamento piu’ teso verso l’acquisizione di quote di mercato anche in settori ad alta tecnologia”.
_Fonte: ASCA_

h4{color:#D3612B;}. Enel valuta varie ipotesi su acquisto quota Endesa

*20/01/09 – Milano* – Per l’acquisto da parte di Enel della quota di Acciona in Endesa non c’è ancora una soluzione concreta ma varie opportunità. Lo ha detto l’AD della società energetica italiana Fulvio Conti. “Stiamo valutando varie opportunità. Credo che ci siano spazi per valutare attentamente una soluzione concreta che al momento non c’è ancora. Quando ci sarà ne faremo ampia discussione in sede di consiglio”, ha deto il manager a margine di un convegno. Enel dovrebbe concludere a breve, secondo indiscrezioni stampa, un accordo per rilevare il 25% di Endesa da Acciona salendo così al 92% del colosso dell’energia spagnolo. L’esborso si aggirerebbe intorno agli 11 miliardi di euro, di cui circa 8 dovrebbero arrivare da una linea di credito con un pool di banche, il resto dalla cessione ad Acciona degli asset rinnovabili di Endesa.
_Fonte: Reuters_

h4{color:#D3612B;}. Enel: Conti, possibile interesse fondi Abu Dabhi per quota Enel Greenpower

*20/01/09 – Milano* – Alcuni fondi di Abu Dabhi sarebbero interessati a rilevare una quota di Enel Green Power, la societa’ del gruppo Enel che riunira’ tutti gli asset in energie rinnovabili. Lo ha detto l’ad di Enel Fulvio Conti, a margine di un convegno tenutosi oggi a Milano. Ieri Conti si trovava ad Abu Dabhi dove ha incontrato alcuni rappresentanti di fondi di investimento. Entro il 2009 Enel riunira’ in Enel Green Power tutti gli asset in fonti rinnovabili, escluso l’idroelettrico, posseduti nel mondo per cederne una quota di minoranza. (Mba/Lr)
_Fonte: Adnkronos_

h4{color:#D3612B;}. Enel: prossima l’uscita di Acciona da Endesa

*20/01/09 – Roma* – Enel e Acciona, i due maggiori azionisti della società energetica spagnola Endesa, sono a un passo dalla risoluzione pacifica dei loro conflitti. Lo riporta oggi il Corriere della Sera che ipotizza in 11 miliardi di euro la cifra che la società italiana Enel dovrebbe pagare ad Acciona per rilevare il 25% del capitale di Endesa da lei controllato. Solo 8 miliardi di euro dovrebbero però essere pagati in contanti, mentre il resto potrebbe derivare dalla cessione di alcuni asset di Endesa nel settore delle energie rinnovabili. (FTA Online News)
_Fonte: La Stampa.it_

h4{color:#D3612B;}. Ecocern investe 200 milioni per installare 42 mW da solare

*19/01/09 – Roma* – Econcern, leader mondiale nella fornitura di soluzioni energetiche sostenibili, ha annunciato l’installazione in Italia di 42 Mw di capacita’ energetica da fonte solare. Lo comunica la societa’ in una nota in cui si precisa che il progetto, denominato Trullo, sara’ realizzato in Puglia e avra’ inizio nei prossimi mesi con la costruzione dei primi sette campi solari, operativi gia’ nel 2010. Attraverso questo maxi progetto, il Gruppo si accinge a sfruttare l’enorme potenziale di crescita del mercato solare italiano: una volta completato, infatti, il Progetto Trullo contribuira’ ad incrementare del 15% la capacita’ energetica da fonte solare fino ad oggi installata in Italia, corrispondente a 280 MW. Dal punto di vista della gestione finanziaria, Econcern manterra’ il 51% delle azioni nella holding del progetto. Il restante 49% e’ stato acquisito dall’Ampere Equity Fund, uno dei primi investitori in progetti di energia rinnovabile. Per l’Italia il Gruppo punta ad accrescere il proprio portfolio di asset solari fino ad almeno 50 MW, e sta per questo esaminando altri potenziali progetti. Lo sviluppo di asset nel settore dell’energia solare e’ un’area di business cruciale per Econcern: in Europa, e soltanto nel 2008, il Gruppo ha installato una capacita’ totale di 35 MW, a cui prevede di aggiungerne ulteriori 75 MW nel corso del 2009. (Red)
_Fonte: AGI_

h4{color:#D3612B;}. Solyndra intende dare nuova forma al settore europeo dell’energia solare

*19/01/09 – Monaco di Baviera* – Solyndra, Inc. ha annunciato l’apertura della sede europea della società nei pressi di Monaco, ad Holzkirchen, in Germania, per soddisfare la grande richiesta europea dei impianti fotovoltaici (PV) innovativi che offrono prestazioni eccezionali nella produzione di elettricità solare su tetti di edifici commerciali. Clemens Jargon, in qualità di Amministratore Delegato e Vice Presidente per le Vendite in Europa, Medio-Oriente ed Africa della Solyndra GmbH, avrà il compito di controllare le vendite e l’assistenza in quei paesi europei dove il mercato del fotovoltaico è attivo, come la Germania, l’Italia, la Spagna, la Grecia e la Francia.
“In Europa, i tetti degli edifici commerciali sono un’immensa opportunità per la produzione di elettricità solare ed hanno un’importanza sempre maggiore grazie all’incentivazione a supporto del risparmio energetico in molti paesi”, ha affermato il dott. Chris Gronet, CEO e fondatore della Solyndra. “Questo passo rafforza la nostra capacità a soddisfare la nostra clientela in queste regioni e ci consente di svolgere un ruolo maggiore nell’evoluzione del mercato europeo dell’energia verso un futuro più sostenibile”.
Progettato specificamente per il montaggio sulle superfici piane di tetti di edifici commerciali, il sistema fotovoltaico rivestito da film sottile di Solyndra presenta moduli cilindrici che consentono di catturare quanta più luce solare possibile generando più elettricità solare dalle superfici di tetti con bassa inclinazione rispetto ai sistemi fotovoltaici tradizionali con pannelli piani. Inoltre, il sistema fotovoltaico leggero di Solyndra consente un montaggio assolutamente rapido ed economico grazie ad una struttura di montaggio orizzontale semplice con proprietà uniche di circolazione dell’aria dei pannelli solari.
I pannelli di Solyndra sono completamente certificati per gli impianti solari europei ed offrono prestazioni convalidate indipendentemente da varie fonti. I pannelli hanno conseguito le certificazioni della Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC) e del prodotto, nonché la qualifica rilasciata dalla GSE per il nuovo sistema d’incentivazione italiano Conto Energia. Una convalida indipendente delle prestazioni energetiche del sistema fotovoltaico di Solyndra è stata rilasciata dall’istituto leader Fraunhofer ISE di Friburgo, Germania e paragonata ai dati in uso da numerosi impianti internazionali. Gli sviluppatori e gli investitori del progetto solare ora possono contare sulle previsioni precise ed indipendentemente convalidate dell’Istituto Fraunhofer ISE relative alle prestazioni di produzione energetica dei sistemi solari Solyndra
Solyndra ha al suo attivo ordini per 1,5 miliardi di dollari ed è al secondo anno di spedizioni commerciali internazionali verso clienti europei e statunitensi. La società è già attiva in Europa con aziende internazionali integratrici del progetto internazionale di energia solare, come Phoenix Solar e Gecko Logic in Germania e Carlisle Energy Services, produttore leader a livello internazionale di coperture.
Informazioni su Solyndra – Solyndra progetta e produce sistemi fotovoltaici, composti da pannelli e struttura di montaggio, per tetti di edifici commerciali. La società sfrutta la manifattura su grande volume basata su tecnologie comprovate e processi per soddisfare le richieste del mercato solare globale. Con l’impiego di moduli cilindrici brevettati e della tecnologia del film sottile, i sistemi Solyndra sono concepiti per offrire costi minimi d’installazione per sistema e massima produzione di energia elettrica solare per tetti di edifici commerciali con bassa inclinazione. Solyndra, la cui sede è situata a Fremont, in California, gestisce un complesso produttivo modernissimo e completamente automatizzato di ca. 28.000 metri quadrati. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.solyndra.com.

h4{color:#D3612B;}. Edison: la quota Zaleski e le ambizioni di A2A

*19/01/09 – Milano* – L’interesse di A2A per il 10% di Edison in mano alla Carlo Tassara di Romain Zaleski, confermato piu’ volte in settimana da Giuliano Zuccoli (presidente del consiglio di gestione della multiutility lombarda nonche’ presidente di Foro Buonaparte), mette in evidenza l’obiettivo del manager valtellinese di rafforzare il peso di A2A nel gruppo energetico guidata da Umberto Quadrino. Zuccoli, si legge su Milano Finanza, considera Edison il vero gioiello tra gli asset di A2A, tant’e’ che non hai mai voluto rinunciare alla poltrona di presidente di Foro Buonaparte anche quando, nelle trattative per il rinnovo dei patti parasociali con Edf durante la scorsa primavera, la parte bresciana di A2A spingeva per avere un suo rappresentante sulla poltrona piu’ alta di Edison. Lo scenario ideale, per Zuccoli, prevede che Edison rappresenti il braccio di A2A sui mercati internazionali. Dunque, le difficolta’ di Zaleski appaiono come un’occasione da non perdere. Il problema e’ che il finanziere franco-polacco e’ legato a doppio filo alla sponda bresciana di A2A, che ha nel presidente del consiglio di sorveglianza Renzo Capra il punto di riferimento. E non e’ un mistero che i recenti rapporti tra Zuccoli e Capra siano piuttosto tesi. Nella partita che si sta giocando intorno al 10% di Edison in mano a Zaleski, inoltre, ovviamente si inserisce anche Electricite’ de France, che assieme ad A2A controlla Edison attraverso la holding Transalpina di Energia. Stando alle indiscrezioni, Zuccoli sarebbe pronto a muovere verso la quota in Edison proprio attraverso Tde, cioe’ in collaborazione con i francesi. Edf rappresenta un partner molto temuto da Zuccoli, viste le dimensioni del colosso francese, che tra l’altro possiede anche un 19% di Edison per via diretta, ossia al di fuori di Tde, e che un giorno potrebbe far valere tutto il suo peso nel rinnovo dei patti parasociali di Foro Buonaparte. Eppure il numero uno di Edf Pierre Gadonneix e’ un manager con cui Zuccoli riesce dialogare e negoziare bene. Molto meglio che con Capra, insomma, almeno stando ai rumor, sempre piu’ insistenti, che circolano in questi giorni. Dunque, rilevare il pacchetto Zaleski e di fatto togliere una sponda ai bresciani in A2A potrebbe rappresentare un’occasione piu’ unica che rara.
_Fonte: MF-DJ-Red_

h4{color:#D3612B;}. Enel, dalle banche 7 miliardi per quota Endesa di Acciona

*19/01/09 – Milano* – Enel corre in Borsa in scia alle speculazioni di stampa secondo le quali il gruppo starebbe per ottenere un finanziamento da 7 miliardi di euro da sette banche in vista dell’acquisto del 25% di Endesa da Acciona. Proseguono, quindi, le indiscrezioni su un closing anticipato dell’operazione con Acciona. L’acquisto potrebbe avvenire in qualsiasi momento dopo il 26 gennaio, quando Enel conta di aver chiuso il finanziamento dell’operazione, valutata tra 11 e 13 miliardi di euro.
D’altra parte il gruppo elettrico italiano ha già l’85% delle risorse finanziarie di cui ha bisogno per l’operazione, inclusi 1,3 miliardi di euro dal Santander e 1,6 miliardi da Bbva. Il pool di 7 banche sarebbe organizzato da Mediobanca e comprende, tra le altre, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Santander, Bbva e la Caixa. 

Con questi mezzi freschi Enel si starebbe dunque avviando a formalizzare un’offerta per comprare il 25% della spagnola Endesa posseduto da Acciona, senza l’obbligo di lanciare un’opa totalitaria su Endesa di cui già controlla il 67%. La conferma è arrivata dallo stesso presidente di Acciona, Jose Manuel Entrecanales, che in un’intervista ha affermato che sembra “indiscutibile” che Enel faccia un’offerta ad Acciona per la quota in Endesa.

Dopo l’acquisto Enel starebbe anche pensando di aumentare il flottante di Endesa. Il collocamento punterebbe ad accrescere la liquidità di Endesa, ma non dovrebbe avvenire a breve. La prima cosa per il colosso elettrico italiano è prendere il controllo della società il cui titolo alla Borsa di Madrid sale oggi solo dello 0,28% a 25,52 euro, mentre Acciona si attesta a quota 87,50 euro (+2,40%) ed Enel guadagna il 4,29% portandosi a quota 4,49 euro.

La crisi dei mercati finanziari e del credito hanno giustificato negli ultimi mesi un’attenzione particolare alla capacità dei singoli operatori di raccogliere credito per finanziare gli investimenti o ri-finanziare il debito in scadenza. Per i gruppi più indebitati, specie in altri settori, è prevedibile una politica restrittiva sui dividendi nonché una riduzione degli investimenti di sviluppo. 

Il settore delle utilities fin qui non ha visto tagli nella distribuzione dei dividendi anche in considerazione della struttura del business che ha mantenuto un elevato merito di credito. Questo in molti casi è favorito dalla presenza dello Stato nel capitale degli operatori. Un caso emblematico dell’attuale situazione è rappresentato proprio da Enel. 

”L’ex-monopolista oramai quotato da circa 10 anni è stato per un lungo periodo un operatore che cresceva poco, relativamente poco indebitato ed eccessivamente concentrato sul mercato domestico, in cui era prevista una graduale riduzione della quota di mercato”, sottolineano gli analisti di Banca Akros. 

Il profilo però è nettamente cambiato a partire dal 2007 quando l’acquisizione di Endesa ha trasformato Enel nel secondo operatore europeo e portato l’indebitamento da 10 miliardi circa a 55 miliardi di euro. Nonostante il forte indebitamento e le pressioni ricevute dalle agenzie di rating, Enel ha confermato la distribuzione di un dividendo di 0,49 euro fino al 2012 ovvero un rendimento annuo dell’11% agli attuali prezzi di mercato che non trova paragoni tra le altre utilities europee.

A rendere sostenibile questa promessa, ricordano gli analisti di banca Akros (buy e target a 7,7 euro confermati) vi è la possibile riduzione del piano di investimenti annunciato (da 37 miliardi a circa 30 miliardi) e una campagna di dismissioni per circa 5-6 miliardi. A rendere credibile la promessa, come sempre, le irriducibili esigenze della finanza pubblica (il 30% del monte dividendi infatti va allo Stato) e l’impegno preso dalla società nei confronti della comunità finanziaria. Appuntamento quindi al 3 febbraio per l’approvazione del bilancio e la conferma del dividendo. (Francesca Gerosa)
_Fonte: Milano Finanza_

h4{color:#D3612B;}. Edison, Zuccoli: no trattative TdE-Tassara, ma interesse

*15/01/09 – Roma* – Non ci sono trattative aperte tra Transalpina di Energia e Tassara sulla quota del 10% detenuta dalla finanziaria di Romain Zaleski in Edison.TdE ribadisce comunque il suo interesse per la partecipazione in Foro Bonaparte. Lo ha detto Giuliano Zuccoli, presidente del consiglio di gestione di A2A e AD di TdE, parlando ai giornalisti dopo la firma dell’accordo tra A2A e Aspem Varese.”Non esiste in questo momento” una trattativa tra TdE e Tassara, ha detto Zuccoli. “Abbiamo già dichiarato che qualora Tassara decidesse di mettere sul mercato la sua quota saremmo attenti a valutare tutto. Anche il direttore generale di A2A, Renato Ravanelli, ha ribadito che “come TdE abbiamo già dichiarato di essere interessati, ma non si è aperta nessuna trattativa, non ci sono tavoli aperti. Siamo interessati per definizione in quanto soci industriali”. Interpellato sull’eventuale valutazione della quota Edison in mano a Zaleski, Ravanelli ha osservato che la partecipazione “ha un valore di mercato”.Zuccoli ha inoltre ribadito che la questione della quota Tassara non è all’ordine del giorno del consiglio di sorveglianza di A2A in agenda per domani. “Non mi risulta, anche perché il tema prima deve essere affrontato dal consiglio di gestione”.
_Fonte: Reuters_

h4{color:#D3612B;}. Leonardo sgr punta su bond Eni, Edison, Atlantia

*15/01/09 – Milano* – L’incognita della recessione impone prudenza ma, con tassi di interesse in discesa, nulla vieta di approfittare dei rendimenti offerti da emittenti solidi come Eni (ENI.MI: Quotazione, Profilo), Edison (EDN.MI: Quotazione, Profilo), Atlantia (ATL.MI: Quotazione, Profilo) e Vodafone (VOD.L: Quotazione, Profilo). Ne è convinto Livio Dalle, che gestisce per Leonardo sgr linee personalizzate sottopesando a vari livelli l’azionario, ma anche diversificando la componente obbligazionaria con corporate bond investment grade.”Gli spread (di rendimento dei corporate) con i governativi sono ancora ai massimi: non è un rischio equity ma non sono neppure i rendimenti risicati dei governativi”, ha detto a Reuters, in un’intervista, Dalle. “E’ l’investimento con ‘sharpe ratio’ più conveniente che ci sia in un contesto come quello attuale”, osserva, facendo riferimento al coefficiente che misura il rendimento aggiustato per il rischio. Nei portafogli di Dalle finiscono tuttavia solo emissioni di aziende “che offrano tranquillità dal punto di vista del cash flow generato e quindi della struttura del capitale” e che, dunque, si dimostrino resistenti anche nel caso di un ulteriore deterioramento della congiuntura macroeconomica. Secondo i dati SG CIB, con oltre 14 miliardi di bond investment grade non finanziari denominati in euro venduti, ci si sta avvicinando a grandi passi al record di 25 miliardi raccolti nel gennaio 2003. L’indice FTSE Euro Corporate Bond oggi a metà giornata mostra che le emissioni societarie non speculative in euro rendono 290 punti base in più dei governativi di pari scadenza.In un contesto economico incerto, Dalle sbilancia i portafogli su titoli di stato a breve dell’area euro, per non correre il rischio valutario. Sul suo radar azionario, inoltre, finiscono solo le borse delle due sponde dell’Atlantico, dove la visibilità è maggiore.”La duration (della componente obbligazionaria) è stata allungata nei mesi scorsi ma oggi mediamente è tra i due anni e i due anni e mezzo”, spiega Dalle. “Pensiamo che, a questi livelli, anche l’appetibilità dei titoli tedeschi sia venuta meno, quindi tendiamo a concentrarci su titoli italiani che offrono rendimenti più interessanti”. Con le borse che continuano ad incorporare un’accentuata propensione al rischio (il Vix è tornato a salire sopra 50 pur mantenendosi sotto i massimi di 90 di ottobre/novembre), Dalle preferisce Wall Street, riservando all’azionario europeo – più volatile – solo brevi puntate tattiche su settori eccessivamente sottovalutati come quello “automobilistico, i cementieri e le infrastrutture”. “Titoli come Impregilo (IPGI.MI: Quotazione, Profilo) da inizio anno hanno già iniziato a impostare rimbalzi di una certa entità”, sottolinea.Negli Stati Uniti il gestore compra l’indice S&P’s 500 o sfrutta tatticamente opportunità su singoli titoli come General Electric (GE.N: Quotazione, Profilo), “large cap dal business altamente diversificato che incorporano utili molto sacrificati”, ha spiegato.In generale le borse restano sotto pressione e le uniche notizie in grado di ridare slancio ai listini, secondo il gestore, sono “quelle relative a interventi pubblici”.”In questa fase pensiamo che i driver possano provenire principalmente dagli Stati Uniti perchè è poi da lì che arriva il piano fiscale principale, quello di Obama”, precisa. La view resta però negativa sul dollaro, depresso da tassi di interesse vicini allo zero e da un prevedibile peggioramento dei conti pubblici americani. Visto infine in assestamento sui livelli attuali il mercato delle materie prime, con il petrolio che dovrebbe stabilizzarsi quest’anno intorno ai 35-40 dollari al barile.
_Fonte: Reuters_

h4{color:#D3612B;}. Attesa del via libera per il progetto Fennovoima

*14/01/09 – Roma/Elsinki* – Oggi il team del progetto Fennovoima ha inviato al governo finlandese la domanda per l’approvazione della costruzione di un impianto nucleare. E.On detiene il 34% del capitale del progetto che punta alla creazione di un nuovo impianto da 1.500-2.500 MW in Finlandia. Partecipano al progetto oltre E.On e Power Company, altre compagnie energetiche regionali e locali e alcune imprese appartenenti al settori industriale, commerciale e servizi. (FTA Online News)
_Fonte: LaStampa.it_

h4{color:#D3612B;}. Enel, tensioni in Parlamento sulla riforma della Borsa elettrica

*13/01/09 – Roma* – Enel è da tenere d’occhio a piazza Affari in quanto, secondo indiscrezioni di stampa riportate dal quotidiano spagnolo El Economista, Acciona avrebbe aumentato la richiesta di 2 miliardi di euro rispetto agli 11 miliardi offerti dal colosso elettrico italiano per l’acquisto del 25% di Endesa in suo possesso.

La differenza emergerebbe da una diversa valutazione degli asset delle fonti rinnovabili di Endesa, che andrebbero a coprire parte dell’esborso da parte di Enel. Contemporaneamente il decreto anti-crisi sarà ancora discusso oggi alla Camera, per poi approdare in Senato.

Le tensioni sulla riforma del mercato elettrico sono alte, in particolare sulla divisione del mercato nazionale in sole 3 zone, invece che 6. Tale elemento innesca infatti le polemiche da parte delle regioni che pagano l’energia ai prezzi più elevati e che mettono in evidenza le carenze della rete ad alta tensione, che dovrebbe permettere lo scambio di energia tra le varie aree del Paese.

Inoltre l’articolo 24, che riguarda i rimborsi degli aiuti di Stato, non sarebbe stato modificato. “Crediamo che sarà dunque necessaria da parte del Governo la stesura di linee guida, al di fuori della legge, che pongano fine ai dubbi interpretativi rispetto a chi debba ancora provvedere al pagamento delle imposte arretrate”, afferma in una nota di oggi Intermonte. 

”Al momento confidiamo che gli impatti finali per le società quotate saranno minori di quelli ipotizzabili in un caso pessimistico. Un chiarimento su questo punto è atteso per oggi o domani”, aggiungono gli esperti della sim che sul titolo Enel in particolare, anche alla luce delle incertezze che ancora caratterizzano la vicenda Endesa, confermano una visione negativa: underperform. Al momento l’azione Enel in Borsa cede l’1,93% a 4,31 euro.
(Francesca Gerosa)
_Fonte: Milano Finanza.it_

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