Dall’indagine del Worldwatch Institute, nell’ultimo anno trascorso la capacità di generazione del vento è aumentata più di quella di altre fonti fossili quali carbone e nucleare
Le stime parlano di una crescita del 26% in tutto il pianeta, ai 74.200 MW installati se ne aggiungono altri 15.200 per un investimento totale di 22 milioni di euro raggiunti. Si calcola che in termini di emissioni, grazie alle nuove installazioni si sarebbero evitate 43 milioni di tonnellate di CO2, e tutto questo fa sperare che nei prossimi anni si verifichi un’inversione di rotta sulle decisioni in campo energetico a livello globale. Uno dei ricercatori dell’Istituto, Janet Sawin, afferma: “la quantità di CO2 evitata nel 2006 corrisponde al 5% della crescita annuale di gas serra, e se il mercato dell’eolico dovesse quadruplicare nei prossimi nove anni, si potrebbero ridurre del 20% le emissioni globali entro il 2015”. Oggi Germania, Spagna e Stati Uniti sono i massimi produttori mondiali dell’eolico, con una valutazione pari a circa il 60% del totale globale, e in futuro il baricentro dell’industria si sposterà verso i mercati asiatici, in forte ascesa. In grande crescita sono anche Francia, Australia, Canada, Portogallo e Brasile. Sono già 50 le nazioni al livello mondiale a produrre energia dal vento, e 13 di loro hanno già superato i 1.000 MW di capacità installata. (fonte World Watch Institute)