Settore fotovoltaico in frenata nell’anno in corso. Una fase di down da cui ne uscirà, però, un mercato più forte
Previsioni nuvolose per solare 2009. Secondo quanto riporta il rapporto redatto da iSuppli Corp, società attiva nella ricerca di mercato, per l’anno in corso è atteso un consistente calo nel settore fotovoltaico dovuto ad una massiccia sovraccapacità, crollo dei prezzi e un indebolimento della domanda, congiuntamente alle conseguenze dirette della recessione economica mondiale. “Per anni, l’industria del fotovoltaico ha potuto godere di una rigogliosa crescita annuale a due cifre, in un range del 40%, stimolando una mentalità da selvaggio West tra protagonisti del mercato”, ha dichiarato Henning Wicht, senior director e principale analista di iSuppli. “Un afflusso in continuo aumento di soggetti partecipanti al mercato per tentare di sfruttare questa crescita” ha aggiunto, ha portato alla sovrapproduzione ed ad un momentaneo di calo della domanda. Secondo il rapporto le installazioni mondiali non seguiranno il trend 2008 che ha visto una nuova capacità a livello globale di 5,5 GW (dati “Epia”:https://www.rinnovabili.it/epia-un-anno-doro-per-il-mercato-fotovoltaico-401394) scendendo invece a 3.5GW nel 2009, un calo del 32%. Impatto anche a livello dei ricavi che scenderanno del 40,2% dai 30,2010 sarà in fase di ripresa, per avere delle buone notizie bisogna aspettare il 2011, anno in cui secondo il rapporto è attesa una crescita dei ricavi del 57,8 e una capacità di nuove istallazioni di 15,3 GW.
Ma non tutto il male vien per nuocere: secondo Wicht, infatti, la recessione solare porterà ad un migliore equilibrio tra offerta e domanda, contribuirà ad un’ulteriormente generale riduzione dei costi per watt facilitando l’apertura di nuovi mercati, filtrerà le imprese più innovative contribuendo a promuovere la prossima generazione di leader produttivi di tecnologie solari a basso costo. Inoltre fa notare Wicht “il mercato fotovoltaico resta comunque attraente dal momento che continua a dimostrare un favorevole ritorno degli investimenti (ROI)”.