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Rallenta la corsa del petrolio

Dopo i record di ieri, oggi sin dall'apertura, giornata più tranquilla, con un discreto calo, anche se la situazione instabile e mutevole continua a far stare in allarme gli addetti ai lavori

Frenata del greggio che si ferma intorno ai 98 dollari/barile, grazie anche dall’accumulo di greggio statunitense di ieri . “C’è stata occasione di vendere, – dichiara Gerard Burg della National Australia Bank di Sydney – visto l’aumento delle scorte di petrolio. Le ragioni per tenere il greggio sopra i 100 dollari sono deboli”. A sostenere le quotazioni c’è comunque la domanda che giunge dall’India e dalla Cina, mettendo in secondo piano le tensioni in Africa e in Medio Oriente e anche il rallentamento economico in occidente.
“Il mercato non si sente a suo agio con un prezzo sopra i 100 dollari – fa eco Harry Tchlinguirian della BNP Paribas – anche visti gli ultimi indicatori macro”. Il prezzo del petrolio scivola per ora sotto i 98 dollari al barile a New York. Il greggio con consegna ad aprile è scambiato a 97,95 dollari, con un calo di 28 centesimi. Il Brent a Londra invece è in rialzo: 96,30 dollari/barile.

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