(Rinnovabili.it) – Un potenziale nascosto quello dei RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche che, secondo uno studio, potrebbero garantire circa fino a 10mila nuovi posti di lavoro. I benefici si potrebbero avere nel caso in cui tutti i RAEE venissero gestiti in maniera corretta, anche grazie all’adozione dei nuovi standard PAS 141 e ad una procedure di gestione condivisa.
Parlando in occasione del Sustainabilitylive! tenutosi a Birmingham Gary Griffiths, a capo del “RDC”:https://www.rdc.co.uk/index.php ha dichiarato che la disciplinare *PAS 141*, contenente le specifiche per il riuso di materiali elettrici ed elettronici e pubblicata nello scorso marzo, è la prima norma europea per il riutilizzo dei RAEE. “Nella recente rifusione della direttiva sui RAEE esiste un target del 5% per il riuso dei materiali…come risultato potrebbero nascere più di 10mila posti di lavoro dal riuso dei RAEE” ha riferito Griffiths ai delegati presenti.
La nuova normativa potrebbe inoltre aiutare a ridurre le esportazioni illegali di materiali riciclabili, ha aggiunto, e “fornirebbe un utile strumento alle forze dell’ordine da utilizzare per assicurare che le esportazioni avvengano eticamente e responsabilmente” ha specificato aggiungendo come il WRAP (Waste Resources & Action Programme) stia attualmente sviluppando nuovi protocolli specifici per i rifiuti elettrici ed elettronici e che la PAS 141 potrebbe avere anche la funzione di “etichetta di riuso” con le stesse funzioni del marchio di qualità, rivelando alla fine dell’intervento che la guida completa alla certificazione verrà pubblicata entro la fine di agosto, in modo che gli organismi di certificazione possano svolgere il proprio lavoro seguendo criteri condivisi.