Esclusa dal protocollo di Kyoto, la tutela dei polmoni verdi della Terra deve ora essere inserita nel nuovo accordo internazionale sul clima
Lo riporta un articolo della BBC: gli sforzi volti a mitigare il cambiamento climatico potrebbero essere vani se entro la fine dell’anno le Nazioni non riuscissero a trovare un accordo sulla protezione del patrimonio forestale. Ad affermare ciò sono i ricercatori dell’Earthwatch Institute, organizzazione no-profit ed importante realtà nell’ambito della ricerca che dal sito della British Broadcasting Corporation lancia un allarme destinato ai leader politici che a dicembre si riuniranno sotto l’egida dell’ONU nel Vertice di Copenaghen. E proprio i dati delle Nazioni Unite dimostrano come la deforestazione incida del 20% sulle emissioni climalteranti d’origine antropica. “Quest’anno è decisivo per le sorti delle foreste e del processo climatico”, ha spiegato alla BBC Dan Bebber di Earthwatch Institute. “Noi ci aspettiamo grandi cose dal vertice sul clima, alla fine del 2009”. Malgrado le misure introdotte dal protocollo di Kyoto, le emissioni globali di CO2 hanno continuato ad aumentare a causa di consumi energetici sempre più elevati e la progressiva perdita della copertura forestale, questione che peraltro non fu introdotta nel Protocollo. “Questo anno sarà critico e riteniamo necessario sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema per quanto possibile” ha aggiunto Bebber. “Si potrebbe probabilmente fare molti più soldi dalla conversione delle foreste tropicali in terreni agricoli destinati alla coltivazione sostenibile di prodotti come la soia. La ONG spinge dunque affinché la questione del disboscamento rientri nel nuovo accordo post Kyoto perché “si tratta di uno squilibrio che deve essere affrontato a livello globale”.