La gestione dei rifiuti è ormai considerata la spina nel fianco di numerose città, a causa di un’eccessiva crescita dei consumi e di un’urbanizzazione a dir poco sconsiderata. Associazioni e Autorità pubbliche stanno quindi cercando di porre rimedio a tale problematica facendo leva sulla responsabilità sociale di cittadini e produttori, nell’intento di intensificare la percentuale dei rifiuti recuperati, della raccolta differenziata e della prevenzione dei rifiuti, altrimenti detta prevenzione ecoefficiente, prevista all’interno della Direttiva Rifiuti 2008/98/CE, ancora in fase di recepimento nel nostro paese. Il riuso e il recupero dei materiali di scarto dovrebbe quindi entrare a far parte delle nostre abitudini quotidiane, per assicurare un mondo più pulito alle generazioni future. E se proprio il consumismo fosse una delle soluzioni al problema? Quello che può sembrare a prima vista un paradosso è in alcuni casi già realtà. Attualmente esistono diverse aziende che hanno fatto del reimpiego dei materiali di scarto il loro punto di forza. E non stiamo parlando del riuso della carta per produrre altra carta, ma di un genere di riciclaggio molto più creativo, che reimpiega i materiali destinati alla discarica per dar vita a nuovi accessori moda come scarpe, borse e capi d’abbigliamento.
Perfettamente in linea con il principio della conservazione della massa, _“Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”,_ oggi è possibile creare una nuova tendenza trasformando un prodotto apparentemente a fine ciclo di vita, realizzare una borsa dalle carte di caramelle e sacchetti di patatine o produrre delle scarpe da vecchie bottigliette d’acqua. Dal 2004 *Ecoist*, azienda a conduzione familiare con sede a Miami, in Florida, ha fatto del riciclo il proprio business. Ispirata dall’attività di artigiani messicani da 7 anni Ecoist collabora con marchi di multinazionali come Coca-Cola, Disney, Frito-Lay, Marte, Cliff Bar e Aveda, per riproporre tutti i loro rifiuti post-industriali sottoforma di borse in edizione limitata e altri accessori moda. Utilizzando i rifiuti come materie prime, le borse Ecoist sono al 100% realizzate con carte di caramelle, contenitori di prodotti alimentari, etichette di bevande, mappe della metropolitana, giornali e altri materiali di scarto.
“Il futuro della moda dipende dalla riconciliazione tra natura e industria. Le OAT Shoes portano avanti questo impegno verso il futuro”. Ecco uno dei motti di Christiaan Maats e Dirk-Jan Oudshoorn, ideatori delle sneakers green. E per gli appassionati della moda è ampia la scelta per vestire sostenibile. In occasione della settimana della moda e delle arti, che si svolgerà a Toronto a partire dal 27 aprile prossimo, con l’Alternative Fashion Week la capitale canadese si trasformerà in un’ampia vetrina della moda ambientalmente responsabile. Tra i vari nomi presenti alla kermesse *Kalì Clothing* che dal 2006 crea abiti per uomini e donne con tessuti sostenibili come il cotone biologico, poliestere riciclato e tessuti d’epoca. Per il 2011 la nuova collezione di Kalì è stata realizzata utilizzando il _Lyocell,_ una fibra del tutto naturale derivante dalla lavorazione della pasta di cellulosa dell’albero di eucalipto, mediante un processo a ciclo chiuso che utilizza un solvente atossico recuperato e riciclato per il 99%.