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Quando l’idrogeno sale a bordo

Quella della motorizzazione a idrogeno è una delle opzioni per una nautica sostenibile. Tra le varie fonti rinnovabili è quella che, nell’analisi che segue, è individuata come una delle più idonee soprattutto per le imbarcazioni ad uso turistico

L’idrogeno è noto da tempo come “vettore” dell’energia ed utilizzato in questo senso per diverse applicazioni. Basta pensare agli Shuttles, nel primato delle applicazioni dell’aerospazio, che da sempre hanno utilizzato come fonte di energia le celle a combustibile. Bisogna però anche dire che negli ultimi due decenni si è assistito ad un deciso rallentamento nella ricerca e nelle applicazioni dell’idrogeno. Ciò è derivato sia da difficoltà tecniche intrinseche, sia, e si potrebbe dire soprattutto, dagli ostacoli frapposti da tutto il sistema della cosiddetta “economia del petrolio” e dalla lobby del nucleare, che hanno penalizzato l’idrogeno e in generale rallentato lo sviluppo delle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili, specificamente tutta la gamma del solare, l’eolico e le centrali a biomasse.
Benché i più recenti sviluppi della situazione geopolitica e ambientale a scala mondiale e la conseguente insicurezza negli approvvigionamenti, con l’impennata dei prezzi del petrolio, abbiano riportato di scena le potenzialità dell’idrogeno, a livello europeo la situazione non appare chiara. Le più recenti formulazioni diffuse dalla Presidenza europea di “policy” per il settore energetico e specificamente per quanto attiene l’idrogeno, mettono ancora in rilievo ambiguità e non sufficiente impegno nel dare un supporto allo sviluppo e all’applicazione di tecnologie volte a determinare l’uscita dall’“era del petrolio”.
Vi è quindi la necessità di una presenza proattiva a livello di Ministeri competenti, quali innanzitutto quello dello Sviluppo Economico, dell’Università e Ricerca, dell’Ambiente, a livello nazionale in generale, ma anche a livello europeo, per l’elaborazione delle “policy” per l’energia, che guardino veramente ad un futuro senza petrolio e senza nucleare e che soprattutto mettano a disposizione mezzi finanziari e strumenti legislativi per le loro attuazioni nei tempi che l’avanzamento della tecnologia può consentire.

h4. L’Assonautica

In questo quadro, che richiede appunto attenzione ed iniziativa politica, si pone l’interesse dell’Associazione Nazionale Nautica da Diporto ed emanazione delle Camere di Commercio Italiane (www.assonautica.it) a sviluppare il progetto innovativo di promuovere l’ingresso dell’idrogeno nel settore.
Prima ancora di approfondire gli aspetti tecnici della proposta, si ritiene necessario sottolinearne la portata. Innanzitutto, come si chiarirà meglio in seguito, l’impatto della progressiva sostituzione delle imbarcazioni alimentate da combustibili tradizionali con quelli che useranno l’idrogeno, sarà notevole con l’immediata diminuzione dell’inquinamento sulle coste, con un risvolto ulteriormente positivo anche sull’inquinamento acustico.
Inoltre, l’introduzione delle nuove imbarcazioni potrà facilmente avere un impatto anche sull’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e da idrogeno anche per tutto il sistema portuale turistico, ampliando quindi considerevolmente la riduzione dell’uso di energia da idrocarburi. Da un punto di vista strettamente strategico, occorre poi sottolineare che, come è stato evidenziato in vari documenti, le applicazioni dell’idrogeno nella nautica si presentano tecnicamente molto più agevoli che quelle relative al trasporto su strada, con l’aspetto positivo che l’ottenimento di successi in questo settore avrà probabilmente l’effetto di “spingere” quello di altri settori, ivi compreso quello del trasporto su strada.
Nella consapevolezza di questo, e anche dello scarso interesse che l’argomento idrogeno nella nautica ha suscitato fino ad ora nella dirigenza amministrativa europea del settore energia, l’Assonautica intende muoversi presso i Ministeri più strettamente competenti e le Regioni più direttamente interessate, al fine di ottenere un supporto sia economico che politico, necessari per far approdare “in porto” il suo ambizioso, ma importante progetto.
Assonautica è espressione dell’Unione delle Camere di Commercio e vede tra i suoi associati rappresentanti sia pubblici che privati, questi ultimi provenienti da tutta la filiera della nautica. L’associazione ritiene di poter essere il referente ideale per una attività di coordinamento tra le iniziative in corso in questo campo, presso alcune università e centri di ricerca, in modo da evitare dispersione di fondi e frammentarietà e per sviluppare invece sinergie per il raggiungimento di importantissimi obiettivi comuni.

h4. La proposta

Assonautica ha costituito un primo nucleo di lavoro, coordinato da esperti del settore dell’idrogeno, con la finalità di delineare un percorso progettuale che porti al coinvolgimento dell’industria privata e del settore della ricerca. Scopo della collaborazione è il progetto e la realizzazione di uno o più prototipi di imbarcazioni che utilizzino l’idrogeno come fonte di propulsione.
Saranno anche compiute esplorazioni internazionali o acquisiti gli studi già compiuti al riguardo, al fine di avere il quadro dello stato dell’arte negli paesi europei e nei paesi più avanzanti in questo settore e di stabilire le opportune collaborazioni internazionali.
Il principio fondamentale sarà quello di ottenere una accelerazione dei tempi per l’applicazione dell’idrogeno alla nautica, che richiederà l’individuazione di tappe strategiche. Dapprima si punterà all’utilizzo di celle a combustibile da ricaricare o sostituire come in un rifornimento con i combustibili tradizionali, affrontando i problemi tecnici al riguardo, individuando le tipologie appropriate di celle in relazione alla stazza, al peso, alla potenza richiesta dai vari tipi di imbarcazioni. In questo processo saranno anche affrontati gli eventuali ostacoli frapposti da barriere o carenze legislative.
Assonautica, coinvolgendo i propri associati, che possono costituire nelle varie categorie altrettanti centri d’onda, potrà anche sviluppare iniziative, volte a superare i tradizionali ostacoli e le tradizionali resistenze all’applicazione delle innovazioni, tra questi nel caso specifico i pregiudizi sulla sicurezza dell’idrogeno.
La ricerca e lo sviluppo saranno parallelamente e massicciamente orientati alla soluzione dei problemi per arrivare ad imbarcazioni che direttamente compiano l’idrolisi dell’acqua e che quindi trovino il proprio combustibile dall’elemento stesso con cui sono in simbiosi.
Assonautica nell’attività di ricerca per arrivare alla realizzazione del o dei prototipi, è bene ripeterlo, si avvarrà del proprio gruppo di esperti per il coordinamento, ma opererà per il massimo coinvolgimento sia dei centri di ricerca che delle imprese del settore che ne manifestino l’interesse.
Una volta ottenuto il necessario supporto finanziario e politico da parte del Governo, con i Ministeri più direttamente coinvolti nell’innovazione, rispetto dell’ambiente, energia, trasporti,
opererà su due fronti: quello tecnico attivando rapporti di collaborazione con università, centri di ricerca, tecnici e imprese, quello politico e si avvarrà dei propri collegamenti istituzionali, per operare con le Regioni e le altre istanze locali più appropriate, per esempio città costiere o lagunari, per realizzare l’indispensabile supporto dei cosiddetti stakeholder.
Si sottolinea l’importanza e l’urgenza di avviare questo progetto. La prototipazione è una tappa fondamentale per poter poi concretamente avviare la produzione e la diffusione di questa innovativa imbarcazione, che potrà dare un significativo contributo al risanamento ambientale marino e costiero, al rispetto del protocollo di Kyoto, aggiungendovi un effetto di immagine importante per la diffusione delle nuove tecnologie energetiche basate sull’idrogeno.
È chiaro che lo sforzo economico connesso al raggiungimento di questa tappa fondamentale dovrà vedere il supporto pubblico a partire dal livello più alto di Ministeri e Governo. *Daniele Pulcini e Simona Agger*