Rinnovabili

Qual è l’impronta ecologica della posta elettronica?

E’ risaputo che le e-mail abbiano un impatto sull’ambiente minore rispetto all’invio di una lettera tradizionale, ma in che modo è possibile renderle ancora più “verdi”? Questa è la domanda alla base della ricerca attualmente in corso alla Sun Microsystems, colosso dell’Information Technology, con lo scopo di valutare l’impronta ecologica dei singoli messaggi di posta elettronica. “L’E-mail è un’applicazione formidabile per cercare di misurare l’impronta ecologica, perché è universale e ogni giorno ne vengono inviate miliardi”, dichiara Richard Barrington, capo del Dipartimento sostenibilità e politiche pubbliche della Sun del Regno Unito. “Non è un compito facile, ma stiamo esaminando i server di posta, i diversi software utilizzati, la rete di dispositivi e cercando di estrapolare l’energia utilizzata per le mail stesse”. L’obiettivo dell’iniziativa è dimostrare una volta per tutte che la posta elettronica ha un vantaggio ambientale significativo rispetto ad altri metodi di comunicazione. “Tutti riconoscono che i benefici sociali ed ambientali superano l’impatto materiale della tecnologia – ha osservato Barrington – ma se vogliamo dimostrare la superiore performance ambientale dobbiamo essere in grado di quantificarla”. Secondo il ricercatore britannico lo studio può anche servire a promuovere un uso più ampio della comunicazione elettronica come uno strumento di contenimento delle emissioni di CO2, ad esempio consentendo alle imprese una valutazione precisa dell’impronta ecologica dei loro sistemi di posta. I dati ottenuti possono, infine, condurre le aziende all’adozione di politiche e sistemi che minimizzino l’impronta ecologica del servizio di e-mail.

Exit mobile version