Rinnovabili

Puglia, quasi raddoppiata quota rinnovabili in 3 anni

Nell’arco dell’ultimo triennio, la produzione di energia da fonti rinnovabili in Puglia e’ pressoche’ raddoppiata. Dal confronto con i dati del PEAR 2004, infatti, emerge in maniera evidente come la produzione di energia da rinnovabili sia aumentata da 3,3 a 5,6, un dato lusinghiero, frutto dell’azione congiunta tra partner pubblici e mondo imprenditoriale, le cui sinergie hanno generato interventi programmatici e legislativi altamente significativi’. Con queste parole Michele Losappio, Assessore regionale all’Ecologia, ha introdotto la giornata informativa organizzata dall’ARTI allo scopo di presentare e discutere le opportunita’ europee in tema di ricerca e innovazione sull’ambiente, con riferimento al 7′ Programma Quadro di ricerca europeo (7’PQ) e al Programma Quadro per la Competitivita’ e l’Innovazione (CIP). L’obiettivo e’ quello di favorire la partecipazione degli attori pugliesi (imprese, universita’, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni, societa’ di consulenza e servizi) coinvolti nelle problematiche ambientali e potenzialmente interessati a partecipare ai programmi di ricerca e innovazione della UE. Agli interventi di Giorgio Assennato (direttore dell’ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) e Gianfranco Viesti (presidente dell’ARTI), ha fatto seguito quello di Antonio Speranza, rappresentante nazionale nel comitato di programma 7’PQ/Ambiente. Illustrando le linee d’azione e gli obiettivi della tematica AMBIENTE nel 7’PQ e le opportunita’ di partecipazione alle strategie UE da parte di attori italiani, Speranza ha rilevato che i progetti di ricerca presentati da soggetti italiani nell’ambito del primo bando sul tema AMBIENTE (che nel 2007 ha goduto di uno stanziamento di 200 milioni di euro) sono stati numericamente significativi (il 9% del totale europeo). Tuttavia la partecipazione pugliese allo stesso bando ha rappresentato solo il 3% del totale nazionale. ‘Il vero limite della partecipazione italiana al 7’PQ – ha affermato – consiste nella carenza e nella scarsa incisivita’ della politica nazionale nel settore. Occorre creare progetti nazionali paralleli a quelli europei e disciplinare adeguatamente le carriere dei ricercatori in modo che si allineino agli standard europei’. Paola Materia, punto di contatto Nazionale per 7’PQ/Ambiente, in rappresentanza dell’APRE, ha poi fornito indicazioni su risultati, opportunita’, contenuti e modalita’ di accesso al programma, e illustrato il nuovo bando dell’azione ‘Eco-innovation’ del CIP (Programma per la Competitivita’ e l’Innovazione).

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