«Il PTCP è uno strumento irrinunciabile per lo sviluppo sostenibile della nostra Provincia. La sua completa elaborazione in tempi rapidi è un obiettivo fondamentale della nuova Amministrazione». Lo afferma il Presidente della Provincia, On. Edmondo Cirielli, sottolineando «l’urgenza di ridefinire i vincoli paesaggistici insistenti sul territorio provinciale, a partire da quelli relativi alla città di Cava de’Tirreni, dove c’è un avanzato fenomeno di antropizzazione». Le integrazioni, apportate dalla Giunta alla bozza di Piano, approvato nel gennaio 2009, riguardano l’identificazione di sottoambiti identitari ben determinati e localizzati, la definizione dei carichi insediativi, la valorizzazione dello strumento delle conferenze di copianificazione, la programmazione del quadro economico e l’armonizzazione del vigente regime vincolistico con lo sviluppo dei singoli sottoambiti, evitando di appesantire in generale l’esistente quadro vincolistico “passivo” e introducendo nuovi elementi di inedificabilità diffusa e misure di salvaguardia più restrittive. «Nella nostra idea di Provincia – spiega Cirielli – il PTCP è lo strumento per coniugare tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale con azioni di sviluppo, riqualificazione e di riassetto degli aggregati urbani, infrastrutturali e produttivi». Con queste indicazioni, la Giunta ha deliberato di attivare il Comitato tecnico per la messa a punto di un programma di lavoro finalizzato a modificare e integrare la proposta del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale già adottata. L’obiettivo è di adeguarla sia alle “Linee Programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso della consiliatura”, che ai rilievi elaborati dalla Commissione di verifica del PTCP e alle osservazioni dei Comuni. Le integrazioni del Piano, contenute nella nuova delibera di Giunta, riguardano ulteriori interventi che consentono di garantire un migliore sistema di sviluppo sostenibile. Tra questi, il collegamento tra l’intervento Porta Ovest della città di Salerno con il sistema infrastrutturale viario della Valle dell’Irno e in particolare con il raccordo autostradale Avellino-Salerno al servizio del Polo Integrato della Logistica di Mercato S. Severino, dei Poli universitari di Fisciano-Baronissi e del sistema metropolitano della città capoluogo; lo sviluppo del Polo Attrattivo costituito dalle strutture della Città delle Arti e della Musica e dal complesso sportivo con annesso centro di ricerca in Medicina dello sport al servizio dell’Ospedale Universitario “G.Fucito” di Mercato S.Severino; collegamento in galleria della frazione Corpo di Cava a Santa Croce, giungendo tra Maiori e Tramonti, con la creazione di un centro intermodale; prolungamento del nuovo asse Cava-Nocera Superiore verso S. Marzano, in previsione del collegamento con l’asse del nolano; interramento della linea ferroviaria Nocera Inferiore-Scafati e adattamento del percorso attuale a pista pedonale e ciclabile; borsa-merci per l’ortofrutta in un programma di riqualificazione urbana a Pagani; Museo archeologico multimediale con ricostruzioni virtuali a Nocera Superiore; città ludica per giovani a Pontecagnano Faiano; prolungamento della prevista linea metropolitana Polla-Padula (ex Sicignano-Lagonegro) a Contursi e Montesano; realizzazione di una circonvallazione del Vallo di Diano con l’utilizzazione della linea autostradale ad ovest e un nuovo asse ad est; due funicolari leggere dai due versanti degli Alburni verso lo svincolo di Zuppino con scambiatore intermodale; asse trasversale tra gli Alburni (area Sicignano) e Vallo della Lucania in prolungamento della Fondovalle Calore; asse di collegamento Eboli-Capaccio-Paestum in luogo delle previste strade Contursi-Capaccio e Battipaglia-Capaccio; rete di teatri all’aperto per manifestazioni culturali nei territori di Castellabate, Serramezzana, Pisciotta e Palinuro, quest’ultimo comprendente il teatro esistente di Ascea; recupero della linea ferrata Ascea-Caprioli con la realizzazione di una pista pedonale e ciclabile; sviluppo del complesso policlinico universitario Sarno-Mercato S. Severino. Nella delibera si esprime, inoltre, condivisione per l’ipotesi del porto isola che «può costituire un’occasione importantissima per lo sviluppo economico della nostra Provincia» e, al tempo stesso, si rileva la necessità di svolgere «un’adeguata istruttoria per il suo posizionamento, avviando un tavolo di confronto con le competenti autorità e tutti gli Enti interessati, anche con il concorso dell’Autorità portuale di Salerno». Tra gli obiettivi strategici e invarianti, infine, il potenziamento delle aziende agricole destinate all’allevamento bufalino. Nello specifico si segnala di non computare quali volumi edilizi ai fini dell’applicazione degli standard urbanistici le strutture a paddock occorrenti per il benessere degli animali allevati. La bozza di proposta del PTCP era stata approvata dalla Giunta provinciale nel gennaio 2009 e nel maggio 2009 era stato predisposto un documento integrativo. La nuova Amministrazione, non appena insediata, ha nominato una Commissione, composta dal professore Alberto Cuomo, dall’ingegnere Massimo Adinolfi, dall’avvocato Consuelo Del Balzo, dall’ingegnere Paolo Salerno e dal dottore Lorenzo Napoli, con il compito di verificare la corrispondenza delle scelte del PTCP con le linee programmatiche del mandato elettorale e proporre eventuali modifiche e/o integrazioni. A settembre sono state redatte e diffuse “Linee Guida per l’elaborazione dei Piani Urbanistici Comunali” e, su iniziativa dell’Assessore all’Urbanistica, sono stati dati indirizzi per la localizzazione di aree per insediamenti produttivi e per relative varianti agli strumenti urbanistici vigenti. In questi mesi è stata avviata una fase di consultazione dei 158 Comuni della Provincia per garantire un opportuno coinvolgimento degli stessi nella fase pre-adottiva della proposta di Piano. La Commissione di verifica, in sede di confronto con il Presidente della Provincia e con l’Assessore al ramo, ha rilevato la necessità di assicurare una maggiore rispondenza del PTCP alla legge 13/08, con particolare riferimento al dimensionamento dei carichi insediativi, ai parametri di differenziazione delle varie zone agricole, all’introduzione di nuove forme di premialità, alla riqualificazione architettonica e ambientale, nonché a una maggiore flessibilità per le realtà tradizionalmente vocate a produzioni tipiche.