(Rinnovabili.it) – La roadmap nel campo delle energie rinnovabili fa parte del Piano pluriennale per la ricerca e l’innovazione in Alto Adige. Quest’ultimo, approvato dalla Consulta per l’innovazione e la ricerca scientifica il 12 giugno del 2008, rappresenta un documento basilare nella pianificazione di programmi di ricerca nella regione d’interesse. Tale pianificazione richiede la cooperazione e la collaborazione tra i diversi enti di ricerca, a questo punto del piano entra in gioco la roadmap, lo strumento principale volto alla finalizzazione del coordinamento fra le parti interagenti, enti di ricerca ed università e portatori d’interesse, quali imprese ed enti pubblici. La roadmap nel campo delle energie rinnovabili è stata sviluppata, nel caso specifico, da un gruppo di lavoro composto da circa 30 soggetti operanti nei settori della ricerca, dell’economia, della formazione e dell’amministrazione. Nel corso di svariati workshop il gruppo ha definito quattro campi tematici riguardanti le biomasse, l’energia idroelettrica, il risparmio energetico nella procedura e il management di produzione e l’idrogeno, analizzandone basi e sfide, azioni e strategie, con un occhio di riguardo a temi trasversali come l’educazione e il trasferimento di informazioni e tecnologie dei settori di interesse, con lo scopo ultimo di incrementare la produttività energetica da fonti rinnovabili. La roadmap è quindi uno strumento di supporto per l’analisi della situazione attuale nel campo delle energie alternative, nonché un punto di partenza per definire soluzioni alle problematiche di settore, pianificando le possibili azioni future in una regione come l’Alto Adige, al fine di mantenerla all’avanguardia nel campo delle energie alternative. In merito al documento l’Assessore provinciale Sabina Kasslatter Mur ha elogiato “la grande disponibilità a collaborare di tutti i partecipanti alla stesura della roadmap, perché proprio nel settore della ricerca è indispensabile saper mettere in rete le conoscenze.” E ha poi aggiunto “Ora, nell’interesse di tutti, il documento non deve finire in un cassetto: dobbiamo lavorare assieme per concretizzare le strategie indicate”.