Sono in tutto 68 le proposte di localizzazione di impianti fotovoltaici (63) e a biomasse (5) connessi ad attività agricole, che hanno passato il primo vaglio della pianificazione territoriale (Ptc) in vista dell’autorizzazione all’esercizio con il Piano aziendale di miglioramento agricolo e ambientale (Pmaa).
«Questo – spiega il vicepresidente e assessore provinciale alle energie rinnovabili, Marco Sabatini – è il primo concreto risultato del protocollo d’intesa sulle energie rinnovabili firmato a fine dicembre. Praticamente a superare il vaglio della compatibilità urbanistica rispetto al Ptc, sono stati il 70% dei progetti di impianti presentati per attività connesse all’agricoltura, che complessivamente avranno una potenza installata di 39 MW, 4,7 dei quali prodotti con biomasse (potature e scarti vegetali). Se si considera che ogni kW installato di pannelli fotovoltaici costa 2800-3000 euro, si tratta di investimenti per 95-100 milioni di euro. Senza considerare gli effetti positivi quanto a riduzione di CO2 (anidride carbonica) immessa in atmosfera. Una parte di questi progetti sono già stati presentati ed alcuni di essi hanno già ottenuto l’autorizzazione. Si tratta di impianti di medie dimensioni, che vanno da un minimo di 50 kW ad un massimo di un MW (1.000 kW); i cinque che saranno alimentati a biomasse, in particolare, costituiscono l’anello terminale della filiera corta in agricoltura, con il recupero energetico dai residui delle lavorazioni agricole e silvo forestali».
Fra l’altro, lo scorso 8 aprile la conferenza dei servizi ha autorizzato la realizzazione di due impianti per 700 kW; uno a Roccastrada (303 kW) proposto dall’azienda agricola “Il Ghiandaio”, e l’altro nel comune di Grosseto (398 kW) dall’azienda agricola “Cernaia”. Il 27 aprile la prossima conferenza dei servizi, prenderà in esame altri 9 progetti di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
«Questo primo screening effettuato dal comitato tecnico istituito con il protocollo d’intesa per lo sviluppo delle energie rinnovabili – sottolinea il presidente Marras – ha dato ottimi risultati, mettendo in evidenza la vivacità di un comparto in grande crescita. A breve faremo il passo successivo, verificando la compatibilità urbanistica degli impianti di grandi dimensione, che saranno valutati soprattutto per le ricadute economiche sul territorio e per l’apporto che daranno in termini di sviluppo di filiere produttive».