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Programma Life: dalla Sicilia il progetto NOWASTE

Sarà presentato domani alle ore 11.15 nei saloni dell’Aga Hotel di Catania il prototipo-zero del robot che trasforma, in un angolo della cucina di casa, i rifiuti organici in pre-compost. Si tratta del rivoluzionario risultato di una ricerca d’avanguardia realizzata nel quadro del programma europeo Life, in compartecipazione con la Regione Siciliana e sotto l’egida dell’Universita’ di Catania.
Il progetto N.O.W.A.S.T.E. cela dietro la sigla del prodotto “New organic waste sustainable treatment engine” (nuovo robot per il trattamento sostenibile dei rifiuti organici), anche il vero obiettivo strategico della ricerca: basta spazzatura.
L’iniziativa è nata a Catania, da una idea dell’Istituto di ricerca, sviluppo e sperimentazione sull’ambiente e il territorio (IRSSAT), ma ha subito trovato, a Bruxelles, l’adesione dei responsabili del programma Life, che si occupa appunto di ogni forma di ricerca mirata alla salvaguardia dell’ambiente.
Il progetto catanese rientra fra i 116 approvati dalla Commissione Europea in 17 diverse nazioni e godrà di un finanziamento del 50% dei costi ammissibili, per poco più di un milione di euro. Partner istituzionale è la Regione Siciliana, che attraverso l’assessorato regionale all’ambiente, appena qualche settimana fa, con una delibera della giunta regionale, ha ribadito la sua adesione finanziaria e tecnico scientifica. La presentazione del prototipo chiude la prima fase del progetto, quella che dalla idea originale, attraverso una fase sperimentale, ha portato alla realizzazione della macchina e alla verifica del suo funzionamento in laboratorio.
Il meccanismo NOWASTE prevede, dopo la triturazione dei rifiuti, l’uso di una miscela di enzimi, che in maniera inodore trasforma in pre-compost quei rifiuti che non possono essere smaltiti con la raccolta differenziata e che vengono usualmente conferiti in discarica.
Alla fine del ciclo, il pre-compost realizzato in ogni casa con il nuovo robot, potra’ invece essere conferito alle aziende di compostaggio. Il prodotto finale, in base ai test effettuati, e’ idoneo anche all’utilizzo in agricoltura biologica e potra’ quindi essere commercializzato.
Il costo economico della raccolta dei rifiuti organici e il danno ambientale del loro deposito in discarica, se il sistema Nowaste dimostrera’ di funzionare su vasta scala, potrebbero trasformarsi nella prima frazione di una innovativa catena di produzione di prodotti biologici.
Da domani si apre quindi una nuova, decisiva, fase di sperimentazione: l’IRSSAT, dovra’, sotto il controllo dei tecnici della Commissione Europea e del Ministero dell’Ambiente, insieme alla Regione Siciliana, in collaborazione con l’azienda bio Med e il dipartimento di economia del territorio dell’Universita’ di Catania, avviare una fase di utilizzazione su vasta scala del sistema Nowaste, in cui avra’ un ruolo di sostegno anche la Provincia regionale di Catania.