L’idea di partenza è complessa ma affascinante: coniugare la volontà di investire nel settore delle energie rinnovabili attraverso il meccanismo delle “Energy Service Companies”:https://it.wikipedia.org/wiki/Energy_Service_Company (ESCo) con l’esperienza delle cooperative che hanno “inventato” la finanza etica in Italia (le “MAG”).
Ci stanno provando a Pisa, alla cooperativa “eLabor”, socia del Consorzio Sociale “Polis” e membro del “Tavolo promotore” del Distretto di Economia Solidale (DES) della propria città, con il progetto ““MAG ESCo””:https://elabor.homelinux.org/solidarieta/il-progetto-mag-esco.
Il meccanismo di funzionamento delle Energy Service Companies sta, per fortuna, cominciando a diventare abbastanza noto, in particolare per quanto riguarda la dinamica di funzionamento dello schema del ““Finanziamento Tramite Terzi””:https://www.fire-italia.it/caricapagine.asp?target=esco/esco.asp (FTT), ed il loro problema più rilevante è quasi sempre, oltre alla competenza tecnica necessaria per l’installazione degli impianti, il reperimento dei capitali necessari ad effettuare gli investimenti.
Ecco dove si innesta l’esperienza delle finanza etica: nel recupero di uno strumento “antico” ma sempre attuale e soprattutto utile (anche se poco utilizzato), e cioè il prestito sociale cooperativo.
La legge italiana, sulla base del riconoscimento della “funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata” (“art. 45”:https://it.wikipedia.org/wiki/Funzione_sociale#Funzione_sociale_della_cooperazione della nostra Costituzione finché non lo cambiano…), prevede la possibilità di raccogliere risparmio dai soci delle cooperative mediante lo strumento dei libretti di deposito.
La cooperativa “eLabor” si occupava già da tempo di tecnologie informatiche e qualche tempo fa, anche a seguito di un corso di formazione organizzato l’anno scorso dal Tavolo promotore del DES di Pisa e curato dalla “MAG 4 Piemonte”:www.mag4.it (una delle maggiori realtà italiane di finanza etica), ha deciso di dedicarsi al tema delle energie rinnovabili e di mettere in moto questo meccanismo che le permette di svincolarsi dal mercato finanziario tradizionale e trovare i capitali necessari per effettuare gli investimenti, garantendo ai soci che investono i loro risparmi un rendimento non solo molto elevato (si parla di circa il 5%) in termini finanziari ma anche ragionevolmente “sicuro” (in questi tempi di crisi finanziaria da “mutui sub-prime”:https://www.finansol.it/?p=654 non è un dato secondario) e soprattutto “eticamente corretto”.
Scopo del gioco, prendendo le parole del loro sito web, è il seguente: “La famiglia che ospita l’impianto non paga nulla e consegue sin da subito il risparmio garantito dalla produzione di energia, che le viene scontata sulla bolletta direttamente dal suo fornitore di energia elettrica. Il costo dell’impianto viene sostenuto dalla ESCo, che, per pagarlo, ricorre al prestito sociale. La MAG-ESCo diviene anche la proprietaria dell’impianto, che verrà ceduto a titolo gratuito alla famiglia che lo ospita dopo 20 anni di attività. Ovviamente, in questi 20 anni, la MAG-ESCo riceve gli incentivi previsti dal “Conto Energia”:https://it.wikipedia.org/wiki/Conto_energia in base all’energia prodotta dall’impianto”.
Per saperne di più, anche se il sito del progetto è interessante ed approfondito, abbiamo intervistato il responsabile della cooperativa, Paolo Mascellani (rimandiamo comunque al sito anche per l’esposizione dei calcoli tecnici e finanziari).
*Quando è nata la cooperativa eLabor?*
La cooperativa eLabor è nata ufficialmente nel 2001, ma l’esperienza era già partita nel 1999, come “laboratorio informatico” del consorzio Polis, al quale ha ovviamente aderito immediatamente dopo la propria costituzione.
*Quando e come vi è venuta l’idea di lanciarvi in questo progetto? Esisteva già una specifica competenza sul settore “energie rinnovabili” al vostro interno, oppure no?*
La eLabor ha iniziato un percorso riguardo al risparmi energetico ed alle energie rinnovabili nel 2005, dopo un paio d’anni di riflessioni sull’argomento. Durante l’edizione di quell’anno di Terra Futura (www.terrafutura.it) abbiamo incontrato il consorzio ABN di Perugia, che abbiamo trovato sulla nostra stessa lunghezza d’onda e che ci ha promesso tutto il suo appoggio per entrare in questa avventura. In seguito a questo accordo, abbiamo promosso le nostre idee all’interno nel nostro consorzio territoriale, il Polis, trovando sintonia soprattutto con la cooperativa sociale “B” il Melograno. Le nostre competenze in merito alle rinnovabili sono nate da questa collaborazione e si sono concentrate soprattutto sui pannelli solari fotovoltaici. In seguito, due di noi hanno partecipato anche ad un corso di formazione sulle energie rinnovabili organizzato da “Banca Popolare Etica”:www.bancaetica.com, di cui siamo soci, ed abbiamo seguito le iniziative di BPE che hanno portato alla costituzione di Innesco, una ESCo che opera principalmente nel Veneto.
*Qual è la partecipazione al progetto MAG Esco del Consorzio Sociale cui appartenete?*
Il progetto MAG-ESCo è nato dopo, in seguito alle riflessioni fatte sul proprio impegno nel campo energetico ed ad un seminario sul prestito sociale e sulle MAG, realizzato con MAG4 in collaborazione col “tavolo promotore del DES di Pisa”. Il consorzio Polis, come tale, non ha avuto un ruolo significativo in questo passaggio, ma l’ha accompagnato soprattutto con l’interesse di altre due cooperative socie: il Melograno (una sociale “B”) ed il Simbolo (sociale “A”). Invece, un ruolo importante l’ha avuto il “tavolo” menzionato sopra.
*E’ già iniziata l’attività di installazione degli impianti? Se sì, da quando? E quanti impianti sono già stati realizzati?*
Ad oggi, il progetto è in fase sperimentale: abbiamo realizzato un impianto fotovoltaico di tipo familiare (3 kWp), dal quale speriamo di avere in breve tempo delle indicazioni sulla bontà delle nostre stime economiche, e stiamo ragionando di realizzarne degli altri, … con prudenza.
*Da chi è formato lo staff “tecnico” (per quanto riguarda gli impianti) della cooperativa? Quante e quali sono le qualifiche professionali presenti nella compagine?*
All’interno della cooperativa l’unica persona che al momento si occupa di queste cose sono io, che sono un ingegnere elettronico; per la realizzazione pratica ci rivolgiamo ad un’azienda locale vicina al DES, l’Agenzia Morellato, che sceglie di volta in volta le tecnologie appropriate al progetto che stiamo realizzando. Bisogna infatti sapere che il progetto MAG-ESCo è una possibilità che proponiamo, ma, col nostro partner tecnico, realizziamo anche impianti finanziati in modo tradizionale.
*A quanto ammontano attualmente il vostro patrimonio netto e la vostra raccolta di prestito sociale?*
In questo momento, il nostro patrimonio netto (capitale sociale più riserve) ammonta a circa 8.000 euro. La parte di prestito sociale dedicato al progetto MAG-ESCO è di circa 15.000 euro (il prestito sociale lo usiamo anche per altro).
*Quanti soci ha la cooperativa, lavoratori e “prestatori di denaro”? Questi ultimi sono inquadrati come soci “sovventori” o in quale altro modo?*
La cooperativa eLabor è una cooperativa di produzione lavoro. Lo statuto prevede la presenza di soci sovventori, ma, al momento, non ce ne sono (ce ne saranno sicuramente nel momento in cui usciremo dalla fase sperimentale del progetto MAG-ESCo). I soci della cooperativa sono al momento 9 (c’è una richiesta pendente, quindi diciamo 10) e di questi 4
hanno attualmente un contratto di lavoro con la cooperativa; 6 (tra cui i 4 che hanno un contratto di lavoro) sono invece i soci che hanno aderito finora al prestito sociale.
Per contatti:
eLabor S.c. – via G. Garibaldi 33, 56124 Pisa – tel. +39 050 970 363 – https://elabor.homelinux.org