L’Energy Technologies Istitute ha evidenziato la possibilità di costruire turbine eoliche galleggianti da poter collocare anche a grandi profondità.
Finora gli impianti eolici, posti in mare, sono stati situati in zone dove la profondità delle acque risulta essere bassa. Ciò è dovuto all’alto costo dell’ancoraggio delle turbine sul fondale marino. Tuttavia da uno studio dell’ente inglese ETI (Energy Technologies Institute) c’è la serie possibilità di costruire turbine galleggianti e di conseguenza poterle posizionare in zone di mare dove l’acqua risulta più profonda.
Il costi degli impianti eolici offshore aumentano di pari passo alla profondità marina in cui vengono situati i supporti delle turbine. Considerando che le zone con maggior profondità offrono folate di vento più forti e continue, le turbine galleggianti assicurerebbero una migliore produzione energetica.
Proprio partendo da questo punto David Clarke, amministratore delegato dell’ETI, ha sostenuto l’utilità di tale progetto: “L’installazione di turbine tradizionali a grandi baratri sarebbe troppo costoso e perciò non avrebbe senso. Mentre questo nuovo piano dimostra la possibilità di collocare impianti eolici in acque profonde. L’innovazione non sarebbe di beneficio solamente per il Regno Unito, ma godrebbe di un potenziale a livello mondiale”.
Prima di poter porre la turbine galleggiante in una fase di realizzazione, l’ETI ha in programma altri due progetti che ne attestino la praticabilità.