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Profughi da PM10? A Hong Kong il 25% vorrebbe cambiare aria

(Rinnovabili.it) – Vivreste in una città in cui i livelli di smog sono talmente elevati da rendere difficile persino vedere l’orizzonte? La risposta sembra essere più che scontata soprattutto per gli abitanti di alcune aree urbane del pianeta che della qualità dell’aria stanno facendo una vera e propria priorità. In gioco per loro c’è una decisione fondamentale: scegliere se continuare a vivere o meno nella loro metropoli. A questo sta pensando, in particolare, circa il 25% della popolazione di Hong Kong che, secondo un recente sondaggio, sarebbe addirittura disposto a fare armi e bagagli per trasferirsi in un’altra area urbana decisamente più salubre. Una migrazione da inquinamento a cui molti abitanti sarebbero già stati spinti visti gli altissimi tassi di smog dell’aria registrati anche questa mattina dal Dipartimento per la Protezione Ambientale di Hong Kong che ha segnalato livelli “molto alti” di particolato nocivo alla salute nell’aria. Dati che potrebbero costringere le autorità governative ad adottare misure di sicurezza per evitare alle persone affette da patologie cardiache o respiratorie di soggiornare all’aria aperta, come è stato fatto ieri dalle autorità di “Teheran chiusa per due giorni”:https://www.rinnovabili.it/teheran-scuole-e-uffici-chiusi-nessuna-festa-nellaria-ce-troppo-smog595988 a causa dell’altissimo livello di inquinamento della città.
Il sondaggio condotto su un campione di circa 1000 cittadini di Hong Kong ha messo in evidenza come, rispetto all’ultima rilevazione del 2008, sia cresciuto di molto il tasso degli abitanti pronti a trasferirsi in un’altra città a causa della pessima qualità dell’aria respirata. Ma il dato più sorprendente riguarda la composizione del campione: quasi il 90% di quanti vorrebbero allontanarsi da Hong Kong è in possesso di un diploma di laurea, particolare di non poco conto dal momento che le autorità vorrebbero evitare di dover fare i conti con una “fuga di cervelli” a causa della qualità dell’aria. Gli intervistati temono che quella che si sta verificando orami da tempo nella città non sia solo una condizione transitoria ma una vera e propria “calamità” che potrebbe avere ripercussioni molto negative sulla salute in particolare dei loro figli. Ma le autorità governative sembrano per il momento voler prendere ancora tempo e hanno deciso di non commentare i risultati di questo sondaggio.

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