La Cgil viene rassicurata dalle nuove prospettive di innovazione tecnologica che la Fiat di concerto con la regione siciliana, sta progettando al fine di riconvertire in modo intelligente l’opificio siciliano. Lo stesso segretario generale Mariella Maggio, ha confermato che il progetto riguarderà la mobilita’ ecologica e quindi le auto elettriche, a metano e ad idrogeno e che sarà chiamata a collaborare anche l’Università mentre la regione dovrà contribuire con risorse economiche.
Per questo progetto, secondo la Cgil siciliana, la Regione dovrà intervenire non solo con risorse proprie ma soprattutto dovrà impegnarsi in modo serio e determinato in una situazione che non si prospetta sicuramente facile.
Dello stesso avviso, è il senatore del Partito Democratico, Costantino Garaffa, il quale in veste di vicepresidente della Commissione Industria, ha chiesto un incontro con l’ad Marchionne per discutere sul futuro dello stabilimento siciliano. Il senatore ha inoltre addebitato responsabilità al governo precedente della regione siciliana che, a suo avviso non ha fatto nulla per rilanciare lo stabilimento che fino ad oggi ha prodotto i modelli di punta del marchio.
Intanto che si delinei una situazione più chiara, i lavoratori di Termini Imerese sono stati messi in cassa integrazione a partire dal 22 luglio e probabilmente vi rimarranno fino al 2 agosto. I lavoratori dal canto loro, hanno intrapreso delle azioni di lotta eclatanti per avere rassicurazioni. C’è chi propone addirittura di boicottare l’acquisto delle automobili Fiat in Sicilia. Comunque si concluda l’intera questione, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha fatto presente che non vi è disponibilità nell’accettare l’ipotesi di conversione di Termini Imerese prospettata dalla Fiat e che la regione si assume tutte le responsabilità in ordine ad impegni precisi in funzione delle risorse disponibili che dovranno essere investite in tempi definiti.