Dopo una fase che ha cercato di valutare la portata del fenomeno dell’innalzamento delle temperature e le sue conseguenze “ora bisogna passare alla terapia (…) L’inazione o il fatalismo potrebbe avere conseguenze nefaste per milioni di esseri umani e per il pianeta”. Questo è l’allarme lanciato oggi da Romano Prodi, presente a New York al summit delle Nazioni Unite. All’organizzazione dell’Onu il premier ha chiesto di riconfermarsi sempre più leadership nella lotta ai cambiamenti climatici, soprattutto lavorando ad “un accordo globale che comprenda tutti i Paesi del pianeta”, un post Kyoto. “Invece che rassegnarci dobbiamo agire” ha concluso Prodi intervenendo al Palazzo di vetro. Il premier si è mostrato poi soddisfatto della nuova atmosfera registrata al meeting: “E’ la prima volta che in ambito Onu il tema dell’ambiente viene toccato con questa ampiezza e profondità e, anche se manca ancora la volontà del Governo americano, registro un cambiamento di orientamento di dimensioni davvero cospicue”. Allo stesso tempo però si è dovuto riconoscere che in merito alle fonti energetiche rinnovabili, l’Italia è ancora indietro. “Bisogna aiutare sempre di più le imprese italiane che lavorano nell’innovazione tecnologica”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, anche lui presente al meeting. (Fonte Ansa)