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Prezzo del petrolio e crisi dell’Ossezia

Rassicurazioni russe per la fornitura di petrolio all'Europa, nonostante la crisi caucasica. Il prezzo del petrolio intanto ricomincia a salire

La Russia ha assicurato che farà tutto quanto in suo potere per garantire all’Europa forniture stabili di petrolio. La rassicurazione viene dal ministro dell’Energia russo, Sergei Shmatko. Il membro del governo ha voluto così smentire le indiscrezioni provenienti dai media britannici. Secondo la stampa inglese, Mosca starebbe meditando ad una strategica riduzione dei rifornimenti energetici, come ritorsione alle minacce di sanzioni dell’Ue, in seguito alla crisi del Caucaso.
“Stiamo facendo tutto quello che possiamo affinchè l’oleodotto Druzhba possa pompare regolarmente – ci tiene a far sapere Shmatko – E possa così fornire ai consumatori europei sufficiente quantità di petrolio”. Intanto però il prezzo del petrolio riprende a salire stavolta per motivazioni metereologiche. Si tratta dei timori sull’uragano Gustav, che all’inizio della prossima settimana arriverà nel Golfo del Messico. Sul circuito elettronico i future sul Light crude crescono di 3 dollari arrivando così a 118,59 dollari al barile.

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