(Rinnovabili.it) – In un’intervista concessa al ‘Corriere della Sera’ il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha ribadito l’impegno costante nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e della salute degli italiani. “Il ministero sono più di otto mesi che sta lavorando insieme con i ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture per realizzare un Piano nazionale contro lo smog. Una battaglia difficile. Non si può improvvisare. Come, è evidente, non possono bastare i provvedimenti isolati presi dalle singole città”.
Il mese di gennaio è da sempre uno dei più critici, durante il quale si registrano sistematicamente livelli elevati di inquinanti in atmosfera che si cerca spesso di abbassare con misure che vanno solo a tamponare le emergenze, senza risolvere il problema.
Le maggiori città italiane nei mesi invernali superano, quasi tutti i giorni, i livelli di allerta, che a detta del ministro Prestigiacomo, sono effettivamente troppo bassi. “I limiti sulle polveri sottili imposti dall’Unione europea sono in assoluto troppo bassi. Non si possono superare la media di quaranta microgrammi per metro cubo per trentacinque giorni, in tutto l’anno. Milano soltanto nei primi ventiquattro giorni di quest’anno li ha superati già diciotto volte. Per questo, contro l’Italia, l’Unione europea ha aperto una procedura d’infrazione. Anche se non siamo certo soli. Sono state aperte procedure d’infrazione per altri dieci paesi. Come Francia, Germania, Inghilterra, Austria, Spagna…”.
Attualmente il Ministero dell’Ambiente sta lavorando ad un Piano nazionale che propone interventi a vari livelli, dal risparmio energetico a misure per l’incremento della mobilità sostenibile ma soprattutto la proposta di ridurre la temperatura all’interno degli appartamenti fissando limiti più severi: “Ormai facciamo tutti gli americani: vogliamo stare in casa in magliettina anche se fuori nevica. Non si può avere tutto, se ci teniamo alla salute, dobbiamo modificare i nostri stili di vita”, ha dichiarato il Ministro sottolineando che le automobili non sono l’unico grande problema. Spesso si sottovaluta che le caldaie utilizzate per il riscaldamento producono ossido di azoto, uno dei maggiori responsabili della creazione di polveri sottili insieme al monossido di carbonio prodotto dal traffico automobilistico. “Dunque le caldaie vecchie che andranno rottamate e sostituite con altre con migliore efficienza energetica. Come andranno rottamati anche i vecchi mezzi di trasporto pubblici”, ha concluso la Prestigiacomo.
Per aiutare i cittadini ad adeguarsi alle nuove normative saranno messe a disposizione agevolazioni ed incentivi volti alla sostituzione di boiler e vetture inquinanti, ma gli interventi riguarderanno non solo il settore civile e mobilità, saranno chiamati in causa anche l’agricoltura e l’industria, che attualmente viene monitorata per meglio capire quali interventi siano prioritari.