Procedura d'infrazione per l'Italia e la regione Sicilia, da parte della Ue per aver sforato i limiti di inquinamento in alcune zone industriali e non aver nemmeno dato risposte alla Comunità Europea. In arrivo multe salatissime
Il Ministro dell’Ambiente, ha fatto pervenire ufficialmente al Presidente della Regione Sicilia, Lombardo, le procedure d’infrazione avviate dalla Ue perchè in alcune zone industriali dei comuni di Palermo, Catania, Messina e Siracusa, tra il 2005 e il 2006, erano state riscontrate concentrazioni di sostanze nocive notevolmente superiori a quelle indicati dalla normativa.
A questo proposito, Salvino Caputo, Presidente della Commissione parlamentare Attività produttive dell’Ars, ha sottoposto una interrogazione parlamentare all’Assessore al Territorio, Pippo Sorbello, affinché siano rese note le cause del mancato inadempimento e l’importo della multa comminata alla Regione
Continua Caputo, facendo notare che “La Regione siciliana non si è ancora dotata di un piano per contrastare il fenomeno dell’inquinamento atmosferico e l’Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia e la Sicilia. L’Unione Europea aveva chiesto alla Regione siciliana quali piani erano stati avviati per ridurre ed eliminare l’inquinamento atmosferico. La risposta doveva pervenire a Bruxelles – ha poi illustrato Caputo – entro il 30 settembre scorso, ma non è mai stata inviata. Bruxelles, quindi attraverso l’Italia ha contestato alla Sicilia di non essersi dotata del piano di Contrasto all’inquinamento Atmosferico. Adesso la Sicilia rischia non soltanto una maxi multa da 20 mila a 700 mila euro al giorno per ogni giorno di inadempimento, ma – spiega, andando nei dettagli, ancora Salvino Caputo – di perdere i fondi comunitari destinati all’Ambiente. La Sicilia, recita la nota Ue, unitamente ad altre nove regioni dell’Europa, non ha rispettato la norma in tema di qualità dell’aria, soprattutto sul particolato PM10, ed adesso rischia pesantissime sanzioni. L’inquinamento proviene da impianti industriali, traffico, riscaldamenti domestici che provocano asma, problemi cardio vascolati e tumori ai polmoni”.