(Rinnovabili.it) – Il peso della Repubblica Popolare sui negoziati internazionali in tema di clima si fa sempre più sensibile man mano che si accorcia la distanza che separa l’accordo di Kyoto da una nuova intesa globale.
L’attesa apertura cinese nei confronti di un patto su ambiente e cambiamenti climatici, che coinvolga tutte le voci più importanti, ha in questi giorni momenti cruciali, almeno nelle attese, proprio per il ruolo che questa economia emergente può giocare. Lo ha ricordato oggi anche il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, in occasione della visita del presidente cinese Ju Jintao, sottolineando in particolare il partenariato vincente che l’Italia da anni ha saputo instaurare con Pechino proprio sul fronte energetico-ambientale.
“In questo campo – afferma Prestigiacomo – l’Italia è un partner privilegiato della Cina con la quale ha avviato dal 2000 un programma di cooperazione ambientale con il Governo centrale e con le maggiori municipalità. Tra il 2001 e il 2008 sono stati avviati, e in parte conclusi, oltre 80 progetti”, cofinanziati dal dicastero dell’Ambiente con 115 milioni su un valore complessivo di 226. Una reciproca intesa portata avanti attraverso tre sottolivelli importanti: scientifico, tecnologico e industriale. E proprio sulla grande capacità delle imprese italiane il ministro ha posto l’accento: “Hanno saputo utilizzare il “volano” della cooperazione ambientale attivando altre iniziative nello stesso campo per oltre 800 milioni”.
E questo rapporto privilegiato si è rinnovato oggi al Forum Italia-Cina, come ha confermato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, dove alla presenza di imprenditori italiani e cinesi sono stati firmato accordi per oltre un miliardo e mezzo di dollari in settori comprendenti anche le energie rinnovabili e l’efficienza energetica.