(Rinnovabili.it) – “L’Italia ha fatto male a sottoscrivere il protocollo di Kyoto, la cui impalcatura è da rivedere”. E non solo. Male fece anche ad aver preso impegni sul pacchetto energia e clima della Ue.
Chi si esprime così, a sorpresa, è il Presidente della commissione Ambiente del Senato, Antonio D’Ali’.
D’Ali’ tenta anche di spiegare questa sua posizione con una motivazione, per la verità alquanto singolare. “Il protocollo di Kyoto è un fallimento perché non è stato firmato da tutti – argomenta convinto, aggiungendo – E l’Italia non ha valutato la capacità e la struttura dell’economia nazionale per raggiungere quei risultati” che, secondo il personale parere del senatore, “erano già di per sé degli obiettivi irraggiungibili”. Al contrario plaude alla clausola di revisione sul pacchetto Ue (prevista per marzo 2010), secondo lui “buona” perché “permette di effettuare delle rimodulazioni”: detta in parole povere, di tornare indietro nella lotta ai cambiamenti climatici.
In netta contrapposizione con la scelta di politica ambientale della stessa Unione il presidente della commissione Ambiente si è dichiarato concorde con la mozione sui cambiamenti climatici dei senatori del PdL Dell’Utri, Nania e Poli Bortone: “Semplicemente si vuole dare ascolto a chi ha una posizione diversa e non solo a quella dominante dell’Ipcc” che, sempre a suo dire, sembra “condizionata in modo pesante da fondamentalismi ambientali. Una cosa – cerca ancora di spiegare D’Ali’ – è dire che l’uomo è la causa del riscaldamento globale, altro è verificare se c’è un mix di fattori”. E sui negoziati: “Più che accordi globali, penso a accordi bilaterali, non ne escluderei uno tra Usa e Cina”.