Rinnovabili

Presentazione del Piano Energetico della Provincia di Rimini

Si è svolto ieri il secondo incontro di presentazione del Piano Energetico della Provincia di Rimini. Dopo i Sindaci sono state le Associazioni di categoria e alcune importanti imprese, a confrontarsi con le prime ipotesi di lavoro, presentate dall’Assessore Sabba, dai tecnici dell’Ufficio e dall’Arpa, partner tecnico del Piano.

In particolare si è discusso dell’impostazione del lavoro, del metodo, che si intende mettere in atto e della definizione degli obiettivi. Occorre considerare che il territorio provinciale di Rimini consuma molta energia e ne produce, almeno finora, poca. Possiamo stimare intorno ai 1700 GMW il consumo attuale. Con il settore terziario che pesa per circa il 40% dei consumi, seguito dall’industria con circa il 30%, e dal domestico con il 25%. Mentre alberghi e ristoranti incidono per il 13%.

Il consumo di energia, rimanendo costante la domanda, è destinato da qui al 2025 ad aumentare di almeno il 20%, ma molto dipenderà da come usciremo dalla crisi. Va ricordato che la provincia di Rimini per Kmq ha un consumo di energia pari a 1357 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio), cioè più del doppio della media dell’Italia (640,17), e superiore del 50% alla media della regione (801,54). Tenendo fede al pacchetto Clima dell’ Unione Europea ’20-20-20’ (-20% di consumi, +20% di rinnovabili, -20% di emissioni) dobbiamo aumentare il nostro tasso di produzione di fonti di energia rinnovabile, in particolare attraverso il fotovoltaico, nonché promuovere e incentivare il risparmio energetico.

Tutte le Associazioni intervenute hanno condiviso la volontà di spingere la promozione degli impianti integrati sugli edifici già esistenti, preservando così l’uso del suolo agricolo e prestando attenzione alle risorse paesaggistiche. Infatti solo considerando i tetti dei capannoni industriali esistenti (524) con superficie superiore a 2000 mq. in Provincia si potrebbero produrre 262 MW di nuova energia da pannelli fotovoltaici. Inoltre, si è posto l’accento sul risparmio energetico, prima risorsa su cui si può intervenire significativamente.

Molta preoccupazione è stata espressa per i tagli governativi agli incentivi; si teme per la continua attività normativa che non dà certezze, né a chi vuole investire, né a chi deve autorizzare gli impianti. In questo modo anche interventi importanti vengono bloccati.

L’Assessore Sabba ha dichiarato che “il Piano è aperto al contributo di tutti i soggetti interessati. Vuole essere infatti uno strumento partecipato per dare vita ad un lavoro condiviso. Per tale motivo, oltre agli incontri con le istituzioni, le associazioni di categoria, i sindacati e il mondo dell’associazionismo, a breve verrà attivato un apposito sito web in cui verranno pubblicati i contributi al Piano (proposte, suggerimenti, riflessioni), la documentazione tecnica e le migliori pratiche sul territorio”.

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