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Presentati i lineamenti della programmazione energetica provinciale

Ridurre le emissioni di gas serra del 20% entro il 2020, incrementare l’efficienza energetica e l’energia prodotta da fonti rinnovabili, sviluppare la ricerca in questo settore.

Sono questi gli obiettivi principali contenuti nei lineamenti delle programmazione energetica provinciale, presentati a Palazzo Granducale dall’assessore all’ambiente Nicola Nista. “Tali obiettivi – ha detto l’assessore – troveranno la loro traduzione nel Piano Energetico Provinciale, la cui approvazione è prevista per la fine dell’anno”.

La Giunta Provinciale ha recentemente approvato l’avvio della VAS (Valutazione Strategica Ambientale) attraverso la quale gli impatti significativi sull’ambiente, derivanti dall’attuazione del piano energetico, saranno presi in considerazione durante l’elaborazione del piano stesso e prima della sua approvazione.

La VAS è accompagnata da un documento preliminare che contiene i riferimenti alla normativa ed agli strumenti di pianificazione, il quadro conoscitivo del settore energia nella provincia di Livorno, la connotazione ambientale del territorio provinciale, le caratteristiche dei potenziali effetti sulle matrici ambientali, le misure previste in merito al monitoraggio di tali effetti.

Nei prossimi mesi il documento sarà oggetto di consultazioni con i soggetti competenti in materia ambientale per arrivare alla predisposizione finale del Piano Energetico.

“Oltre al quadro conoscitivo sulla situazione energetica a livello provinciale, il Piano – ha aggiunto Nista – il Piano conterrà la definizione degli obiettivi, tra i quali spiccano: la riduzione delle emissioni climalteranti al 2020 del 20% rispetto al 1990; il miglioramento dell’efficienza energetica almeno del 20% , con un incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili che raggiunga l’obiettivo del 17% dei consumi finali; la predisposizione di un piano d’azione per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la definizione di indirizzi e linee guida sul loro utilizzo. Altro punto importante sarà quello relativo alla determinazione di progetti strategici per favorire la diffusione di sistemi innovativi nella produzione di energia e delle aree particolarmente vocate allo sviluppo di tali sistemi”.

L’assessore ha, poi, illustrato alcuni dati significativi sulla situazione del consumo e della produzione di energia sul territorio provinciale.
“Per quanto riguarda i consumi – ha detto – si assiste ad una sensibile riduzione del consumo primario di energia, che nel periodo 1996-2008 è diminuito del 16% passando da 3.801.344 tep a 3.165.701 tep (tep= tonnellate equivalenti a petrolio). L’analisi dei dati evidenzia che nello stesso periodo vi è stata una riduzione dei consumi ma anche della produzione di energia. Ciò è dovuto, in parte, alla diffusione di tecnologie a minor consumo energetico e alla contrazione della produzione di energia elettrica nelle due centrali ENEL presenti in Provincia. La diminuzione, infine, è stata accentuata anche dalla crisi economica”.

Un ulteriore aspetto è rappresentato dal fatto che in tale periodo si è fatto sempre più ricorso a fonti energetiche a minore impatto ambientale: in pochi anni il metano ha sostituito in molti impieghi i prodotti petroliferi ed è diventata la fonte maggiormente impiegata, con ripercussioni positive dal punto di vista ambientale.

“Gli elevati consumi di energia – ha spiegato Nista – sia in termini assoluti che pro-capite, si spiegano con il fatto che nella Provincia di Livorno si produce circa il 50% dell’energia elettrica consumata in Toscana (75% dell’energia termoelettrica). Sono, infatti, presenti industrie di grandi dimensioni (petrolchimica, chimica e siderurgica) particolarmente “energivore” e due importanti porti, che rappresentano rilevanti centri di consumo energetico. Più del 50% dell’energia consumata in provincia (prodotti petroliferi e metano) per produrre energia elettrica, è comunque destinata a coprire il fabbisogno di utenze localizzate fuori dalla provincia di Livorno”.

Per quanto riguarda l’energia elettrica ottenuta da fonti rinnovabili, essa corrisponde al 7,1% dei consumi provinciali, in netto aumento rispetto al 2000 quando era solo lo 0,3%. “Quando entreranno in funzione gli impianti fotovoltaici già autorizzati – ha sottolineato l’assessore – tale percentuale salirà al salirà al 9%”.

L’incidenza delle fonti rinnovabili rispetto ai consumi finali complessivi di energia si attesta su una crescita del 4%. Dal conteggio sono escluse le due centrali ad oli vegetali da realizzare nell’ area portuale di Livorno che potrebbero portare la produzione di energia da fonti rinnovabili a 784,4 GWh con un’incidenza sui consumi stimati del 26,1%. Non sono considerati tra le fonti rinnovabili i CDR (Combustibili Derivati da Rifiuti).

Per raggiungere gli obiettivi indicati l’Amministrazione Provinciale propone una serie di azioni ed iniziative da sviluppare in sinergia con tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati.

“In primo luogo – ha detto Nista – occorrerà mettere in atto un attento monitoraggio degli impatti derivanti dall’attuazione del Piano Energetico Provinciale, in modo da verificarne costantemente l’efficacia in termini di riduzione delle emissioni di gas serra, incremento dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili”.

Anche il riconoscimento formale del nostro territorio come “Distretto energia della costa”, rappresenta un opportunità di sviluppo. “Occorre trarre vantaggi dalla presenza di impianti, risorse tecnologiche e professionali per dare impulso anche all’occupazione del settore”.

L’altra grande opportunità è costituita dalla promozione della produzione diffusa di energia da impianti di piccola e media taglia. “l’obiettivo è quello di rendere il più possibile autonome le strutture presso le quali viene realizzato l’impianto”.

In questa direzione vanno le campagne “Eternit Free” e “Gruppi di Acquisto Solare” che la Provincia ha avviato in collaborazione con Legambiente e Azzero CO2, mentre punta all’autosufficienza energetica delle aziende agricole, l’iniziativa che mira a creare una filiera specifica nelle aree marginali e meno produttive per fornire materia prima ad impianti alimentati a biomassa.

Un capitolo a parte è rappresentato dallo sviluppo dell’energia prodotta dal vento e dal mare. “In questo caso – ha sottolineato Nista – ipotizziamo impianti eolici di piccola-media taglia in aree con opportune condizioni di ventosità e sono allo studio ricerche per l’installazione di turbine eoliche off-shore”.

Il miglioramento delle prestazioni ambientali delle imprese certificate AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), è un altro settore su cui la Provincia gioca un ruolo determinante.

“Nel nostro territorio operano 30 aziende con autorizzazioni rilasciate dalla Provincia e 11 aziende con AIA rilasciate dal Ministero dell’Ambiente (su un totale di 13 presenti in Toscana). In questo caso possiamo agire sulle prescrizioni che come Ente riteniamo indispensabili ai fini dell’autorizzazione e che riguardano il monitoraggio e la riduzione dei consumi, l’adozione delle migliori tecniche disponibili, la verifica degli impatti. Negli impianti a maggiore impatto abbiamo previsto limiti alle emissioni in atmosfera più bassi rispetto a quelli fissati dalle normative antecedenti all’AIA”.

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