(Rinnovabili.it) – Dall’inquinatore numero uno al mondo, a modello di crescita verde. Queste sarebbero le intenzioni contenute nel nuovo piano quinquennale di Pechino, già approvata dal leader del Partito comunista e ora pronto ad essere studiato dai delegati al Congresso nazionale del popolo, in riunione da questo sabato nella capitale. “Non dobbiamo più sacrificare l’ambiente per il bene di una rapida crescita e di una spericolata implementazione”, ha dichiarato il premier Wen Jiabao nell’ultima conferenza stampa, spiegando il rischio di dover fronteggiare nel breve futuro uno sviluppo insostenibile e un progressivo esaurimento delle risorse”.
Secondo i dati della US Energy Information Administration, le emissioni complessive di biossido di carbonio sono aumentate in Cina del 32,5 per cento tra il 2006 e il 2009. Per arginare il problema, il governo ha già lanciato un programma ambizioso per sviluppare le energie rinnovabili, imponendo la chiusura forzata alle fabbriche che non riescano a raggiungere gli obiettivi emissivi imposti da Pechino. Ma per raggiungere la vera meta di Jiabao, vale a dire ridurre l’intensità di carbonio, dal 40 al 45 per cento entro il 2020 sulla base dei livelli del 2005, è necessario uno sforzo aggiuntivo e le attese sul nuovo Piano sono molte. La qualità delle acque e l’efficienza energetica dovrebbero essere i punti all’ordine del giorno.
Gli obiettivi dettagliati emergeranno nei prossimi mesi, intanto si conoscono solo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa secondo cui il Governo potrebbe prendere in considerazione l’imposizione di un berretto sui consumi energetici nel periodo 2011-2015 e studiare politiche per limitare la produzione da carbone.